Un vecchio adagio pubblicitario diceva che non è importante che si parli bene o male di una cosa ma, l’importante è che se ne parli. E questo è vero anche per la Nutella, alimento cult per alcuni, crema diabolica per altri, sempre e comunque citata.

E così Ferrero consolida il mito, e lancia, il 31 maggio, il primo Nutella Café al mondo, che apre i battenti oltre Oceano, a Chicago (Illinois), North Michigan Avenue, addirittura su 2 piani, replicando una presenza che ribadisce, nella storica città americana, quella, già consolidata, del corner presso Eataly.

Il negozio è di proprietà del gruppo che ne cura l’intera gestione, compresi i menu che sono, quasi inutile dirlo, un tripudio della più famosa crema di nocciole al mondo: gelati alla Nutella, panini ripieni di Nutella e via dicendo. Tuttavia trovano posto, nell'offerta, anche piatti classici italiani, come i panini con lo speck e la pasta e molte altre bontà che qui non c'è lo spazio per ricordare.

A spiegare la filosofia del ristorante è, dalle colonne del 'Chicago Tribune', il vice presidente marketing, Noha Szprom: “Volevamo che i nostri fan cogliessero la vera essenza del mondo Nutella. E non solo per quanto riguarda i piatti da gustare. Ecco perché abbiamo curato molto il design. Chiunque entrerà nel ristorante vivrà un’esperienza completa. E volevamo anche diventare parte dello straordinario mondo di questa città e unire le persone attraverso il cibo».

Nata nel 1964, Nutella ha ormai raggiunto 100 Paesi, con un fatturato al consumo di 1,7 miliardi di euro, pari a quasi il 20% delle vendite del Gruppo.

Ferrero, entrata negli States nel 1969 con Tic Tac, e poi con Rocher e Nutella, ha rafforzato recentemente la propria presenza con un accordo definitivo per l’acquisizione di Fannie May Confections Brand, storico produttore americano di cioccolato di alta qualità con i marchi Fannie May e Harry London.

A oggi Ferrero Usa impiega circa 225 dipendenti suddivisi tra la sede di Parsipanny (New Jersey) e le strutture di assemblaggio e packaging a Somerset (New Jersey), a cui si aggiungono circa 500 lavoratori stagionali. Il mercato degli States rappresenta il 5° per importanza per il gruppo di Alba, che ha archiviato il 2016 con un fatturato consolidato di 10,3 miliardi di euro, in crescita dell’8,2 per cento.