Una vendemmia abbondante e di buona qualità. Questo quanto emerge dal preconsuntivo 2013 stilato da Assoenologi, che valuta la produzione intorno ai 44/45 milioni di ettolitri di vino. Un quantitativo superiore dell'8% rispetto a quello dello scorso anno che fece registrare una produzione di 41,1 milioni di ettolitri (dato Istat non definitivo).

La maturazione, a differenza degli ultimi anni, è stata graduale, distribuita in un giusto lasso di tempo e non concentrata come è avvenuto nel 2011 e nel 2012. Una lenta maturazione favorisce la sintesi di più elevati elementi qualitativi con l'accumulo di positive sostanze come quelle aromatiche nelle uve a bacca bianca e quelle polifenoliche in quelle a bacca rossa.
Ma la prudenza è d'obbligo nel senso che, se il tempo tiene, potrebbe essere un ottimo millesimo. Siamo di fronte – infatti – a un'annata che deve ancora giocare buona parte delle sue potenzialità. Il tutto rimane infatti subordinato all'andamento dei mesi di settembre e ottobre.

Mentre i consumi interni continuano a calare, secondo Assoenologi il 2013 si chiuderà - sotto i 40 litri pro-capite contro i 45 del 2007 e i 110 degli anni Settanta, le nostre vendite all'estero, nonostante il periodo difficoltoso, crescono.

Il 2012 si è chiuso con un incremento del 6,5% in valore ma con un calo dell'8,8% in volume rispetto al 2011. I primi mesi di quest'anno mettono in luce un'ulteriore crescita del 9,8% in valore rispetto al 2012 con un leggero decremento dei volumi pari all'1,9%. Il che vuol dire che mandiamo all'estero meno prodotto ma guadagniamo di più. Decisamente interessante anche l'incremento del prezzo al litro delle nostre vendite all'estero all'ingrosso che, negli ultimi mesi, è aumentato del 12%.

Coldiretti, dal canto suo, sottolinea che il nostro export si avvicina al record storico di 5 miliardi spedizioni all'estero qualora l'attuale trend di crescita venga mantenuto alla fine dell'anno.