Spreco alimentare di chi la colpa? Del consumatore, in parte, che a volte, complici le promozioni, compra troppo e non riesce a consumare. Del sistema produttivo, agricolo e distributivo? Anche... ma secondo la Fondazione Banco Alimentare le responsabilità morali degli operatori economici sono tutte da stabilire.

Perché con leggi ad hoc, che rendano più coerente il quadro normativo, nazionale e internazionale, sulle eccedenze e gli scarti, si riuscirebbero a ricavare donazioni pari a 2 miliardi di euro di alimenti e a raddoppiarne il volume, da 500.000 tonnellate a 1 milione.

Lo ha detto Andrea Giussani, che del Banco è presidente, intervenendo a un convegno organizzato da Expo Milano. Giussani ha spiegato che oggi sono ben 5,1 milioni le tonnellate di cibo che diventano spazzatura, equivalenti a un potenziale di vendita – teorico – di 13 miliardi di euro. La parte preponderante potrebbe essere recuperata se non fosse che oggi, per le imprese, la donazione è ancora complicata e costosa. Così diventa più vantaggioso lo smaltimento puro e semplice.

Per fortuna sulla materia è in dirittura di arrivo una legge, di cui è proponente e relatrice Maria Chiara Gadda (Pd): “La norma – ha spiegato Gadda - procede veloce in commissione alla Camera dei Deputati, il Parlamento sta facendo la sua parte per raccogliere l’eredità politica di Expo. Una singola legge non è mai risolutiva, ma può essere strumento utile per veicolare un comportamento, talvolta episodico, e rendere davvero strutturale il circuito della donazione".

Unanime il “sì” delle aziende e dei politici, da Maurizio Martina, Ministro delle Politiche agricole, a Gian Luca Galletti, Ministro dell’Ambiente, che ha ribadito che per ridurre gli sprechi è imprescindibile semplificare il recupero degli invenduti.

Vuoi saperne di più? Scarica la proposta di legge