Potrebbe essere Antonio Percassi a portare in Italia Starbucks. A dare la notizia, con tutti i condizionali del caso, è il “Corriere della Sera”, secondo il quale gli accordi con il costruttore e mago del retail bergamasco dovrebbero andare alla firma già entro questo Natale, per arrivare poi alla prima apertura nel 2016.

Nel nostro Paese, patria del caffè, il gigante di Seattle – 22.500 locali in 68 Paesi – punterà più che sui suoi mitici prodotti (dal frappuccino, ai gusti o liscio nel mega bicchiere da asporto, ai donuts, alle altre golosità americane), su tutto quel contorno digitale che rende i locali attraenti anche per chi ha bisogno di una pausa più lunga: solido collegamento wi-fi, spazi per la lettura dei giornali e intrattenimento attraverso Starbucks digital network, che proietta film, serial, telegiornali.

Starbuks app infine, lancio recente anche per gli Usa, dovrebbe assicurare anche da noi la consegna a domicilio di sfiziosi pasti preparati. Servizio insomma, per attirare, oltre ai giovani, che di Starbucks sono già naturalmente “addicted”, anche clienti più maturi, che hanno bisogno di un luogo di ritrovo informale dove parlare anche di lavoro.

La roboante notizia, una vera leggenda metropolitana che circola da anni, è stata riportata in auge, nei giorni scorsi, anche da insistenti post lanciati su Facebook e regolarmente bollati come bufale.

Certo Percassi sembra l’alleato giusto: ha da poco convinto, con un accordo di master franchising, la recalcitrante Victoria’s Secret a inaugurare due negozi a Milano, che non sono che l’inizio di una decina di opening a breve; sta lavorando al faraonico progetto di Westfield Milano, il mega centro commerciale da 170.000 mq che aprirà nel 2017 nella zona di Linate, ospitando anche Galeries Lafayette; ha al suo attivo reti come Kiko, Womo (casual e cosmesi uomo di fascia alta), il salone di barbiere Bullfrog, Vergelio Calzature, catena milanese acquisita all’inizio di marzo.

Infine Percassi è impegnata nello sviluppo e nella gestione in conto terzi di marchi come Gucci, Ralph Lauren, Nike e Ferrari.

Mentre in Italia sono già approdati il colosso Usa del pollo fritto, Kfc, e il big della pizza a domicilio Domino’s, Starbuck’s sembra avere trovato finalmente il partner giusto al momento giusto.