Orti nei punti vendita, fattorie urbane e galleggianti, una nuova rivoluzione agricola, cibi funzionali sempre più studiati per prolungare le capacità mnemoniche e cognitive dei più attempati, un nuovo sodalizio tra aziende, consumatori e comunità scientifica, grazie alla raccolta dei dati personali: è questo il prossimo decennio della filiera alimentare secondo lo scenario predittivo ‘Global food and drink trends 2030’ della società di ricerche londinese Mintel.

“Mentre la crescita della popolazione mondiale – si legge nel documento – stressa le risorse della Terra, i consumatori cominciano a prendere in considerazione anche l'impatto ambientale delle proprie diete. Chi, oggi, persegue la sostenibilità sta già scoprendo nuovi modi di mangiare che considerano le implicazioni etiche e ambientali del consumo di carne, latticini, pollame e altri derivati animali”.

Nel prossimo decennio, tuttavia, non ci saranno prese di posizione radicali: se le scelte si orienteranno sul base vegetale, la zootecnia e l’allevamento non verranno banditi, purché fondati su chiari principi morali.

Da qui al 2030 i consumatori saranno in grado di utilizzare facilmente e in modo economico, test biologici e analisi mediche, che, integrati con i dati personali, consentiranno alle aziende di proporre ricette, schemi dietetici e prodotti sempre più mirati per intraprendere il viaggio verso uno stile di vita sano. Per ottenere questi benefici le persone accetteranno, senza remore, di condividere tutte quelle notizie che portano alla nutrizione ottimale.

Le aziende, a loro volta, dovranno sviluppare sistemi di produzione più flessibili e agili, compresa la stampa 3D, per soddisfare le esigenze di personalizzazione e servizio.

“La raccolta di statistiche personali, tramite dispositivi, o app intelligenti, – scrive Mintel - ha permesso ai consumatori di imparare cosa li distingue e di identificare le conseguenze sulla salute delle proprie abitudini. L'alimentazione iperindividualizzata e personalizzata diventerà una risorsa anche alla luce dell’invecchiamento della popolazione. Infatti, oggi, a dispetto del progresso tecnologico e dell’accresciuta speranza di vita, gli adulti più anziani sperimentano, in genere, quasi gli stessi livelli di declino dei propri genitori”.

In tale ottica i consumatori cercheranno sempre di più quegli alimenti in grado di prolungare la salute cerebrale, aumentando la capacità di attenzione e concentrazione, come, per esempio, l’emergente radice di Maca delle Ande.

Sta anche iniziando, sottolinea Mintel, una nuova rivoluzione agricola: “Entro il 2030, fattorie verticali e robotizzate, sistemi idroponici e altre innovazioni ad alta tecnologia aumenteranno l'offerta di verdura, frutta, cereali ed erbe fresche locali. I retailer apriranno fattorie indoor con il proprio marchio, per offrire ai consumatori la freschezza appena colta”.

Tra il 2025 e il 2030 alcune aree emergenti, tra le quali l’Africa e l'India, verranno letteralmente popolate di innovazioni agricole, come le fattorie galleggianti. “Nel frattempo – si legge - vedremo nascere coltivazioni in luoghi insoliti: sottoterra, sott'acqua, nello spazio, nel deserto”.

I consumatori, sempre più attratti dagli alimenti a base vegetale, si accosteranno in prima persona all’agricoltura, grazie allo sviluppo delle cosiddette fattorie urbane, che contribuiranno a istruire tutti sulle vere origini dei prodotti freschi. La vicinanza all'agricoltura creerà, a sua volta, un nuovo apprezzamento per il sapore genuino degli ingredienti raccolti all'apice della freschezza.

Infine, a partire dal 2020, Mintel si aspetta una maggiore diffusione di alimentanti creati in laboratorio: “Entro il 2030 i laboratori high-tech, sicuri e sterili, faranno sì che i prodotti ‘sintetici’ superino quelli biologici, come nuovo standard di purezza. I consumatori non temeranno più cibi e bevande ingegnerizzati, almeno se comprenderanno i benefici delle prime innovazioni, come la ‘carne coltivata’”.

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