Vino ancora in aumento nella Gdo italiana: le vendite sono salite, nel primo quadrimestre, di 22 milioni di litri, per un valore di 180 milioni di euro, con una crescita, in volume dell’8,1% sullo stesso periodo dell’anno precedente e, in valore, del 20 per cento, dato che evidenzia, più che un rincaro, una maggiore richiesta di prodotti di fascia medio alta. È quanto emerge dalla ricerca di Iri per Vinitaly Special Edition, che si terrà dal 17 al 19 ottobre a Verona.

L’analisi evidenzia, soprattutto, una forte crescita degli spumanti e variazioni più moderate per gli altri vini. Da sottolineare, comunque, che il periodo gennaio-aprile 2020, parzialmente ante Covid, è stato interessato da due mesi di lockdown, rispetto ai quattro del 2021, e che le bollicine allora avevano subìto un forte calo, dovuto al clima di preoccupazione sanitaria, che non incoraggiava certo la voglia di festeggiare.

I prodotti che, nel 2021, hanno fatto registrare le migliori performance sono quelli a denominazione d’origine, con spunti notevoli per i vini regionali, mentre nel campo delle bollicine il campione è il Prosecco.

Per quanto riguarda prodotti regionali, il trend di crescita, nel corso dell’ultimo anno e mezzo, è confermato e spinge le insegne distributive a seguire i gusti e le preferenze dei consumatori. Si prevede che lo scaffale vinicolo sarà sempre più un mix formato da uno zoccolo duro di vini che non possono mancare e da una buona fetta di novità.

Rimarchevole e inquietante, anche se notorio, il balzo, a tre cifre, che l’e-commerce ha realizzato nel periodo Covid, con un cambio di passo: da canale elitario e abbastanza marginale, a 'luogo' di acquisto abituale e decisamente comodo.

“La grande distribuzione deve prepararsi a un atterraggio morbido, perché le vendite record del periodo pandemico tenderanno a normalizzarsi, con la riapertura dell'Horeca – commenta Virgilio Romano, business insight director di Iri –. La Gdo dovrà lavorare alacremente per conservare e migliorare le novità emerse nell’ultimo anno e mezzo. Il 2021 sarà probabilmente un anno di transizione verso il ritorno alla normalità, con le vendite che potrebbero rimanere a un buon livello, sempre che cantine e distributori sappiano massimizzare le opportunità scaturite nell’ultimo anno, come e-commerce e regionalismi”.

Rassicurante la testimonianza di Gianmaria Polti, responsabile beverage di Carrefour Italia: “Sono entrate a scaffale diverse nuove etichette in precedenza destinate al mondo della ristorazione. La distribuzione moderna è disponibile e attenta alle nuove richieste del consumatore. Sono parecchi i fenomeni in atto, ai quali prestare attenzione: per esempio il vino bianco cresce del 10% e oltre, più del rosso, e ben 6 spumanti sono nella top ten delle vendite della nostra insegna. In futuro dobbiamo migliorare la leggibilità dello scaffale, quindi lavorare sul merchandising e introdurre nuovi servizi, come il vino sempre fresco, sempre alla giusta temperatura”.

Per Alessandro Masetti, responsabile freschi e surgelati di Coop Italia “sarà difficile che nel 2021 il vino possa crescere in modo significativo in Gdo. L’aumento a valore nel primo quadrimestre 2021 è stato determinato, effettivamente, dalla richiesta di prodotti di fascia più alta. Positivo, però, il trend delle Mdd. Registriamo, nel 2021, un aumento a doppia cifra della nostra linea vinicola ‘Assieme’ e una buona performance dei vini ‘Fior Fiore’, che hanno un prezzo medio superiore agli 8 euro a bottiglia”.

Anche per Mirko Baggio, rappresentante di Federvini e responsabile vendite canale Gdo di Villa Sandi, “si conferma la tendenza a un aumento, a scaffale, dei vini di fascia medio-alta e quindi un incremento del prezzo medio. Tra le novità osservo il successo di una new entry in Gdo, il Prosecco Doc Rosè, che da solo già spiega il 10% di tutti i volumi di questo importante e dinamico segmento”.

Enrico Gobino, esponente di Unione Italiana Vini e direttore marketing di Mondodelvino, sottolinea il cambiamento dei canali di vendita: “La crescita dell’online continuerà anche dopo la pandemia e dunque tutte le cantine devono oggi presidiare il commercio elettronico. Così come continuerà l’attenzione per prodotti di fascia medio alta. Attualmente la Gdo ha l’opportunità di utilizzare il vino come elemento qualificante della propria offerta”.