di Claudia Scorza

L’inflazione alle stelle in Europa ha cambiato il comportamento di acquisto dei consumatori. Per molti il prezzo è diventato la massima priorità e molti rivenditori hanno risposto a questo bisogno di risparmio.

Carrefour ha annunciato il blocco dei prezzi su 100 prodotti a marchio proprio che soddisfano i bisogni quotidiani dei suoi clienti, come cereali per la colazione, caffè, verdure in scatola, detersivo e pannolini. Lo scorso mese E. Leclerc ha dichiarato che limiterà i prezzi di oltre 230 dei suoi prodotti essenziali fino all’inizio di dicembre, estendendo un blocco dei prezzi introdotto per la prima volta a maggio su 120 articoli. Entrambi i rivenditori hanno legato il programma alle rispettive carte fedeltà.

Inoltre, Coop ha introdotto in Danimarca un nuovo programma chiamato “Goi pris – hver dag” (Go price - tutti i giorni) su 400 generi alimentari popolari, mentre il competitor Salling Group ha fissato un tetto al prezzo di 300 articoli. Biedronka, leader polacco nella vendita al dettaglio, si è impegnato a bloccare i prezzi per 150 articoli più acquistati.

I rivenditori stanno anche rivalutando il proprio marchio del distributore. Albert Heijn ha annunciato di voler aumentare la quota di prodotti a marchio proprio, che ora si attesta intorno al cinquanta per cento. Asda, invece, ha introdotto una fascia di prezzo base denominata “Just Essentials”, che comprende circa 300 referenze. Sainsbury’s sta incrementando la sua campagna “Price Lock”, per mantenere i prezzi di 2.000 articoli per la casa e da dispensa a marchio proprio. Rewe, infine, sta estendendo il suo marchio economico “ja!” a oltre 1.100 articoli.

In generale, i sondaggi sui consumatori indicano che gli acquirenti si stanno rivolgendo al marchio del distributore come alternativa ai brand più costosi dei produttori, avvantaggiando quindi le private label.