CBRE ha presentato i risultati dell’indagine sulle intenzioni di oltre 50 investitori nazionali e internazionali in ambito immobiliare, per capire come il nostro mercato verrà influenzato nel 2018. Dallo studio emerge che, per il 70% degli intervistati, le elezioni politiche non saranno una minaccia e che, anzi, l’economia italiana si rafforzerà ancora (63%).

Il 70% ritiene che l’inclusione delle società di investimento immobiliare nello schema dei Pir (piani individuali di risparmio), farà guadagnare una spinta ulteriore al mercato.

Per gli investimenti, dopo un 2017 da record, anche per il 2018 le premesse sono positive: nuovi soggetti, nuove asset class e nuovi veicoli finanziari dovrebbero fare crescere ancora i volumi.

“L’Italia – spiega Alessandro Mazzanti - amministratore delegato di CBRE Italia – è considerata un target interessante nello scacchiere europeo, con grandi potenzialità, per via di alti livelli di consumi e di reddito disponibile. Entriamo nel 2018 con maggiore ottimismo. Tenendo anche in considerazione che l’incertezza legata alla situazione politica per gli investitori non è un fattore determinante, le previsioni si confermano migliori rispetto al passato. Il sistema bancario sembra avere trovato stabilità e l’inizio del 2018 potrebbe marcare un punto di svolta per il credito, che potrebbe tornare a finanziare l’economia dopo essersi finalmente liberato dal peso dei non performing loans”, o crediti deteriorati.

Nel confronto con il 2017, infatti, il 45% degli investitori ha dichiarato che la propria attività in Italia sarà maggiore nel 2018, un dato che è in linea con quello dello scorso anno (47%, rispetto al 2016). Ancora una volta l’ostacolo principale è la mancanza di prodotto (25% dei rispondenti), seguito dal prezzo degli asset (16%) e dalla mancanza di trasparenza del mercato (13%).

Il 2018 sarà l’anno della logistica: dopo un biennio record il settore continua a rappresentare il settore con maggiori opportunità di sviluppo. Ma anche per il retail è prevista un’espansione, specie in virtù della tendenza del click to brick, ma i nuovi format dovranno rispondere più velocemente agli stimoli esterni e integrarsi meglio con il canale online.

La strategia delle maggiori insegne si conferma la stessa degli ultimi anni: le high street di Milano sono la prima tappa, seguite da quelle di Roma, per poi espandere la presenza nei centri commerciali o nelle maggiori vie di altre grandi città, come Firenze, Venezia e Bologna.

Per i soli shopping center un cambiamento importante, iniziato nel 2017 e destinato a proseguire, è la digitalizzazione, essenziale per l’integrazione tra online e offline. Questa strategia permette di aumentare il bacino di utenza, creare interazione, acquisire conoscenza e sfruttare poi gli elementi offline per fidelizzare e accrescere le probabilità di ritorno dei clienti, più informati e quindi più soddisfatti.