Dalla trasformazione del retail all’emergenza climatica, dall'impatto dell'automazione ai grandi cambiamenti politici ed economici in atto: il Rapporto Emea di Cushman & Wakefield analizza le dinamiche che incidono e incideranno, nel 2020 e oltre, sull’economia in genere e dunque, inevitabilmente, anche sul comparto immobiliare.

Il primo tema chiave di ‘Real estate Outlook 2020’ è il servizio, non più una scelta ma una necessità. Spiega Andrew Phipps, head of Emea research & insight di C&W: “Man mano che l’interconnessione tra spazio e tecnologia diventa più forte, si assiste a un incremento del numero di servizi che le persone possono utilizzare in un determinato spazio. La domanda di flessibilità nella vita quotidiana, fa sì che la collettività si aspetti prodotti e servizi personalizzati e su richiesta. Anche gli utilizzatori e i proprietari degli immobili dovranno adeguarsi, se vogliono garantire la continuità del proprio business”.

Fondamentale è, inutile dirlo, la sostenibilità e chi non agisce ne pagherà le conseguenze. La rivoluzione green sta costringendo tutti a cambiare, aziende comprese: “Gli investitori – continua Phipps - si adopereranno ancora di più affinché le prassi di mercato integrino i requisiti di sostenibilità nei processi decisionali. I cambiamenti climatici avranno ripercussioni sulle valutazioni immobiliari, sul leasing e sugli investimenti. Il mercato riorienterà i flussi di capitale verso le località e le collocazioni meno esposte al rischio climatico, mentre i valori degli asset a più alto rischio sconteranno, ovviamente, una dinamica di ribasso”.

I format commerciali, in continua trasformazione e digitalizzazione, spingeranno i retailer a essere sempre più esigenti e a sostenere costi di profilazione sempre più onerosi: “Il commercio ha bisogno di approfondire ancora la propria conoscenza del comportamento dei consumatori e di ciò che determina le decisioni di acquisto, per offrire esattamente i prodotti, i servizi e le esperienze desiderati. Ma questo processo di apprendimento comporta parecchi investimenti”, avverte Phipps.

Gli stili di vita cambiano e cambieranno sempre di più, portando a una società ‘senza interruzioni’, cioè più inclusiva, attenta e capace di accogliere tutte le fasce di età. “Le generazioni più anziane, in aumento numerico nel mondo occidentale, dovrebbero trarre vantaggi dalla convivenza intergenerazionale e dunque dai nuovi concept creati dai giovani per le generazioni giovani – precisa Phipps -. Altro elemento molto interessante, e decisamente correlato, è la sharing economy, che potrebbe evolvere verso un concetto di vita condivisa e capace di riunire sotto lo stesso ‘tetto’ gruppi eterogenei di consumatori”.

Con il supporto della tecnologia, che aiuta a mettere in risalto le prestazioni, la misurazione della produttività lavorativa diventerà sempre più rilevante.

“L’analisi dell’utilizzo dello spazio – conclude C&W non è una novità, ma grazie a Internet essa diventa una prassi. Gli approfondimenti sulle prestazioni degli edifici consentono di monitorarne e comprenderne le inefficienze, di ridurre le spese, di creare un ambiente migliore e più produttivo per gli utilizzatori”, ottimizzando, in ultima analisi, i rendimenti immobiliari.

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