In occasione della presenza a Mapic Cannes 2017, che si è chiuso venerdì 17 novembre Promos ha riassunto i progetti dedicati a food e design che sono stati sviluppati per i due centri di Roma e Milano: Valmontone Outlet (40.000 mq) e Scalo Milano (35.000 e 60.000 a fine progetto).

“L’innovazione è per noi un asset molto importante e fondamentale – spiega Filippo Maffioli, amministratore delegato di Promos. In un mercato attualmente saturo e nel quale, a livello imprenditoriale, si portano ormai avanti dinamiche non più al passo con i tempi – basti pensare che il primo outlet nato in Italia ha oggi 16 anni – riteniamo sia necessario creare operazioni vivaci, che offrano una shopping experience unica rispetto a quanto proposto. E l’unica soluzione possibile, attualmente riguarda proprio l’innovazione. Innovazione che, per quanto ci riguarda, si concretizza in strutture dall’offerta ampia e differenziata, non più quindi unicamente fashion oriented, e che possano fornire valori che inducano il consumatore a scegliere di visitare uno dei nostri centri rispetto ad altri”.

Partendo da questa analisi del mercato Promos ha ideato e sviluppato, a fine 2016, due importanti progetti: le food court di Roma (Valmontone Outlet) e Milano (Scalo Milano). Quasi 8.000 mq complessivi (4.000 Scalo Milano e 3.000 Valmontone) dedicati solo alla ristorazione e pensati per offrire alla clientela un’offerta il più possibile ampia e diversificata che permetta una migliore e più completa esperienza gastronomica all’interno di entrambe le strutture.

In totale il progetto ha portato nei due outlet 20 punti ristoro (13 per Scalo Milano e 7 per Valmontone) con una proposta verticale, in grado di accontentare ogni tipo di palato o di esigenza: dalla presenza del primo ristorante stellato all’interno di un mall – Aromatica a Milano - ai punti ristoro legati a prodotti tipici del territorio italiano, fino alle insegne di più forte richiamo e multi-target e ai brand dello street & fast food.

Le food court realizzate da Promos sono state così in grado, in poco più di un anno, di garantire una maggiore permanenza di visitatori all’interno dei centri, incrementare l’affluenza nell’orario dei pasti principali e offrire un servizio utile al territorio. Inoltre, si stanno sempre più trasformando in luogo d’incontro, in vere e proprie agorà, anche grazie alla loro autonomia rispetto ai flussi dello shopping e beneficiando anche di ingressi dedicati e orari prolungati rispetto alla chiusura dei mall.

Vincente è stata anche la realizzazione del Design District nello shopping village Scalo Milano di Locate Triulzi: un distretto di oltre 6.000 mq che racchiude per la prima volta in Italia, all’interno di uno spazio retail, il meglio della produzione nazionale di arredo e complementi per la casa. Un luogo dove lasciarsi ispirare dall’estetica e dalla creatività, un hub del design dove si trovano 22 store monomarca: da B&B Italia a Calligaris, da Cappellini a Cassina, fino a Dada, Kartell, Molteni&C, Poliform, Poltrona Frau e Vitra solo per citarne alcuni.

“Un progetto – constata Maffioli - che è un attrattore interessante, sia per il pubblico italiano che straniero e che, a un anno dalla nascita, ha portato risultati davvero incoraggianti a conferma di quanto l’innovazione sia premiante e di come l’essere precursori sia in questo momento fondamentale”.

Un’operazione, quella di Scalo Milano, che ha richiesto oltre 10 anni di gestazione, ma che ha dato come risultato un format unico e molto dinamico. Il giusto mix tra fashion, food e design, un’idea che sta diventando punto di riferimento e modello nel settore retail e che, in prospettiva futura, potrà essere esportato all’estero, proprio grazie alla sua allure internazionale e alla sua carica innovativa.

“I risultati ottenuti quest’anno sono davvero incoraggianti – conclude Maffioli -. È la dimostrazione che c’è ancora spazio per fare bene e che credere in un progetto innovativo porta sempre ottimi ritorni. I visitatori, sia per Valmontone Outlet che per Scalo Milano, sono entusiasti della shopping experience che siamo in grado di offrire. Siamo sempre più convinti che per fare innovazione sia necessario molto coraggio, coraggio che oggi è tipico solo di aziende indipendenti come la nostra. Le grandi catene, infatti, in quanto tali, vivono di replica di prodotti tutti uguali a sé stessi. Noi siamo stati in grado di ideare due importanti operazioni che ci stanno dando ragione. Basti pensare che a Valmontone, in poco più di un anno dalla nascita della food court (la prima in un outlet in Italia), i 7 punti vendita realizzano un fatturato di circa 14 milioni di euro”.