di Claudia Scorza

È un autunno carico di aspettative quello che si apre per Fiorani, che si sta concentrando in modo particolare su benessere e sostenibilità, due valori declinati dall’azienda emiliana in tutti gli ambiti, da quelli produttivi a quelli progettuali. Lo studio di referenze che propongono e promuovono un’alimentazione equilibrata è, infatti, al centro della mission Fiorani.

Proprio per questo, quest’anno l’azienda ha scelto di partecipare per la prima volta a Rimini Wellness, un appuntamento dedicato allo sport e al benessere. «L’accoglienza dei nostri prodotti è stata molto positiva», afferma Valeria Fiorani, marketing manager dell’azienda. «A Rimini Wellness abbiamo portato la voglia di innovare, presentando la nostra filosofia volta a promuovere il benessere della persona attraverso uno stile di vita sano, il movimento e, soprattutto, un’alimentazione equilibrata. Per l’occasione, abbiamo proposto la degustazione delle tartare Fiorani e della nuovissima Battuta di Fassone di Razza Piemontese, in abbinamento ad attività all’insegna della dinamicità e del divertimento».

Le tartare sono il fiore all’occhiello delle referenze Ready to Eat di Fiorani e nascono dalla volontà di fornire ai consumatori carne cruda magra ad alto contenuto di proteine, da consumare quando e dove si vuole. Questa gamma si completa ora con l’arrivo della nuova referenza che celebra, dopo Chianina e Scottona, un’altra delle eccellenze zootecniche italiane: la Battuta di Fassone di Razza Piemontese, famosa per la sua carne pregiata, molto magra, ma allo stesso tempo decisamente tenera e saporita.

«Prepariamo la nostra battuta con una grana a punta di coltello e una ricetta che mette in rilievo il sapore delicato e la nobile materia prima. Una ricetta gourmet povera di calorie ed equilibrata, ideale anche per gli sportivi e adatta in regimi dietetici bilanciati, grazie a un tasso di colesterolo estremamente basso. Inoltre, è comoda e pratica, tanto da poter essere consumata ovunque, anche in cima ad una vetta. Lo ha testato e confermato Tamara Lunger, alpinista di Bolzano due volte campionessa italiana di sci-alpinismo e seconda donna italiana a scalare il K2, che collabora con Fiorani dall’autunno 2021 in qualità di brand ambassador».

La crescente sensibilità verso un consumo consapevole si riflette anche nelle modalità di allevamento. Fiorani ha lanciato per le gamme del suino una prima linea di referenze della Filiera Benessere Animale Fba, con cui vengono garantiti ai consumatori approvvigionamenti di carne suina italiana, allevata senza l’uso di antibiotici negli ultimi 120 giorni, in allevamenti che rispettano gli standard di biosicurezza, riportando anche sulle confezioni un logo dedicato e identificativo. In questo modo, viene garantito il benessere animale sul 100% della filiera attraverso controlli e certificazioni del DQA (Dipartimento Qualità Agroalimentare). Gli allevamenti di origine hanno minor densità, spazi adeguati e piani nutrizionali calibrati rispetto a ogni fase della crescita dell’animale.

L’attenzione nei confronti della sostenibilità si esprime sia attraverso l’utilizzo di fonti energetiche green, sia tramite l’ottimizzazione dei processi produttivi, la lotta agli sprechi e l’impegno nello studio e nello sviluppo di imballaggi sempre più riciclabili e performanti.

«La nostra è un’azienda fortemente votata all’innovazione. Partiamo da un grande know-how produttivo e da una conoscenza approfondita della materia prima, a cui associamo investimenti costanti in ricerca e sviluppo e nel comparto tecnologico per poter applicare nei nostri stabilimenti le più nuove metodologie disponibili e migliorare i processi di lavorazione della carne. A questo si aggiunge lo studio del mercato e dei consumi per proporre ai nostri clienti referenze davvero al passo con i tempi», conclude Valeria Fiorani.

L’azienda punta su tutte le più innovative soluzioni di packaging presenti sul mercato cercando di ridurre sempre di più i materiali impiegati, diminuirne il peso e garantirne la possibilità di riutilizzo post consumo. Inoltre, sceglie solo fornitori di imballaggi certificati (Fsc, Aticelca) e studia confezioni “antispreco”, come i vassoi separabili che si dividono in due comode monoporzioni. Questi pack divisibili permettono al prodotto fresco di raggiungere performance di durata impensabili solo qualche anno fa. Ne è un esempio la tartare che, se acquistata dal macellaio, è da consumare nel giro di qualche ora; la produzione in stabilimento controllato garantisce, invece, una shelf-life di 14 giorni dalla data di produzione.