120 anni di storia, passione, innovazione, mercati, ma soprattutto persone. Il 27 febbraio 1899, nel cuore di Genova, 12 soci univano le loro forze per dar vita alla ‘Società Anonima Eridania Fabbrica di Zuccheri’: in 120 anni l’azienda ha accompagnato la vita di milioni di italiani, sempre al passo con i tempi e interpretando l’evoluzione dei moderni trend di consumo.

È proprio per celebrare questo importante traguardo che Eridania ha organizzato il convegno ‘Dalla Tradizione all’Innovazione – Un modello di crescita secondo natura’: una grande festa di compleanno che ha riunito soci, dipendenti e stakeholder per festeggiare un brand che ogni giorno viene scelto da migliaia di consumatori e circa mille clienti professionali.

«L’importanza delle persone e la propensione al cambiamento e all’innovazione da sempre contraddistinguono l’operato della nostra azienda – ha dichiarato Daniele Bragaglia, amministratore delegato di Eridania –. In questi 120 anni Eridania ha sempre seguito, se non anticipato, l’evoluzione dei consumi e i trend del momento. Proviamo emozione ma anche responsabilità nel portare avanti il lavoro delle persone che nel tempo hanno reso Eridania qualcosa di unico, non solo un brand icona, ma una vera e propria garanzia per tutti i consumatori. Oggi al centro dello sviluppo e delle innovazioni ci sono tematiche di grande attualità: nutrizione, salute e sostenibilità».

Tre momenti sono stati l’anima del convegno: il passato, il presente e il futuro. La lunga storia dell’azienda è stata ripercorsa in prima battuta attraverso l’evoluzione comunicativa, vera e propria cifra distintiva del brand: la cura dell’immagine e il modo di presentarsi ai consumatori e al trade sono sempre stati prioritari. Fin dagli anni’30, quando Eridania dimostra già il suo avanguardismo con l’ingresso in numerosi settori merceologici affini allo zucchero, passando per gli anni ’60 con l’iconico logo con i grifoni, gli anni’80 in cui il brand dello zucchero si veste di azzurro e comincia a diversificare prodotti e formati, fino alla virata del pack in rosso, simbolo di energia e vitalità, della seconda metà degli anni ’90 a supporto di una comunicazione nuova e dirompente.

«Il colore diventa dell’azienda che lo usa, è il caso di Eridania – ha detto nel suo intervento il pubblicitario Lorenzo Marini –. Negli anni l’azienda si è distinta anche con spot ironici e dissacranti capaci di far breccia nel cuore dei consumatori, che quando sono di fronte a uno scaffale scelgono una marca come farebbero con un amico». Dal 2010 ai giorni nostri Eridania ha insistito molto sullo storytelling dei packaging, che da meri imballi sono diventati veri e propri media capaci di trasferire informazioni sul prodotto e suggerire nuove occasioni di consumo.

Di comunicazione al tempo dei social, nuove sfide per l’industria e del delicato equilibrio tra cibo e benessere, fanatismo nutrizionale, fake news ed educazione alimentare si è parlato approfonditamente nella tavola rotonda che ha messo di fronte il sociologo e saggista Francesco Morace, Roger Botti, direttore operativo Robilant Associati, ed Evelina Flachi, specialista in Scienza dell’Alimentazione e Nutrizionista. Fino ad arrivare a un tema di grande attualità come la sostenibilità trattata a tutto tondo (ambientale, produttiva, sociale e d’impresa) grazie all’intervento di Enrico Giovannini, portavoce di Asvis-Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile (l’associazione nata nel 2013 per accrescere la consapevolezza dell’importanza dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile), che tra le tante cose ha ricordato come i modelli di business virtuosi siano più vantaggiosi non solo per il pianeta, ma anche per le industrie: arrivando a incrementare, a parità di altre condizioni, la produttività di un’impresa medio-grande fino al 15 per cento.