Il Consiglio di Amministrazione di Granarolo ha approvato il Progetto di bilancio che sarà sottoposto all’assemblea degli azionisti in calendario il 30 aprile prossimo in unica convocazione.

Il fatturato consolidato si attesta a 1.317 milioni di euro in crescita del 1,2% rispetto all’anno precedente. Il fatturato a perimetro costante e al netto dell’effetto cambi registra una sostanziale invarianza ( -0,4%) a fronte di un fenomeno deflattivo sui prezzi di vendita e della diminuzione di volumi che, anche nel 2019, ha caratterizzato il mercato italiano. Nel 2019 sono stati consolidati i risultati economici delle società Venchiaredo (IT) e Kaserei Denklingen Gmbh (DE).

Il Margine operativo lordo (Ebitda) del gruppo, senza considerare l’effetto del nuovo principio IFRS 16, si attesta a 73 milioni di euro, pari al 5,5% dei ricavi, in riduzione rispetto al 2018 di 3,4 milioni di euro (-4,4%) ma sostanzialmente in linea con le previsioni aziendali. Il risultato netto dell’esercizio registra un utile pari a 13,3 milioni di euro, in decremento di 3,4 milioni di euro verso l’esercizio precedente.

L’innovazione di prodotto contribuisce oggi per il 20% del fatturato del Gruppo Granarolo ed è rappresentata da diversi prodotti a base latte, sui quali il gruppo sta investendo in modo importante sia sul fronte commerciale, in Italia e all’estero, sia sul fronte infrastrutturale. Anche lo yogurt Yomo porterà delle novità di gusto e packaging per andare incontro a trend, gusto, sostenibilità e praticità.

I ricavi consolidati delle vendite hanno raggiunto 1.317 milioni di euro in aumento del 1,2% rispetto al 2018, presentano complessivamente un incremento di 16 milioni di euro. In un mercato italiano in calo del 3,1% a volume sul latte fresco, la società cresce del 6,5% in controtendenza grazie a un piano rilancio rivolto ad un consumatore sempre più attento agli aspetti nutrizionali e ambientali. La campagna di promozione del latte fresco, nella quale gli allevatori della filiera Granlatte Granarolo sono diventati i protagonisti, ha fatto leva principalmente sul benessere animale in allevamento certificato, sulla sostenibilità di una filiera visitabile e su un riposizionamento di prezzo.

Le vendite del Gruppo sono tradizionalmente concentrate in Italia, (67,5% dei ricavi). I risultati derivanti dall’attività di internazionalizzazione sono molto positivi, oggi per Granarolo le vendite estere ammontano a 429 milioni di euro e pesano per il 33% del fatturato, rappresentando il 7,3% delle esportazioni nazionali del comparto Sui mercati esteri nel 2019 si è registrato un incremento del fatturato di 16 milioni di euro pari al +4%. Questo sviluppo è favorito dal fatto che il mercato made in Italy all’estero sia stato molto apprezzato.

L’Ebitda del Gruppo si è attestato a 73 milioni di euro, pari al 5,5% dei ricavi, in decremento rispetto al 2018 di 3,4 milioni di euro (- 4,4%).

L’Ebit si attesta a 27,4 milioni di euro, pari 2,1% dei ricavi di vendita, in decremento di 12 milioni di euro rispetto all’esercizio precedente

Il Risultato netto dell’esercizio registra un utile pari a 13,3 milioni di euro.

La Posizione finanziaria netta 2019 risulta pari a 161,8 milioni di euro, in incremento di 15,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018.

Il Consiglio di Amministrazione ha deciso di proporre all’assemblea degli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 12,5 milioni di euro.

Queste informazioni finanziarie e le analisi comparative si riferiscono ai dati senza l’applicazione dell’Ifrs 16.

“Abbiamo registrato dati soddisfacenti in linea con le attese, frutto di un lavoro impegnativo, in un anno non facile in cui abbiamo affrontato l’inflazione della materia prima e la flessione dei nostri mercati. Abbiamo portato avanti un piano industriale orientato alla sostenibilità, in coerenza con l’efficientamento organizzativo sollecitato dalla proprietà, nell'ottica di supportare il Gruppo in un momento di veloci e profondi cambiamenti rimettendo al centro, in parziale rimodulazione della strategia del recente passato, il latte e la nostra filiera su cui in corso d’anno abbiamo investito importanti risorse che sono state premiate da un recupero di circa 2 punti di quote di mercato. Abbiamo lavorato per innovare prodotti, packaging e processi, consolidato la nostra presenza in molti paesi, chiuso bilanci positivi negli ultimi anni e questo ci consentirà di affrontare meglio il futuro inaspettato di fronte al quale ci troviamo. Il nostro Paese andrà quasi sicuramente in recessione. Occorrerà mantenere vivo e attivo il nostro tessuto produttivo, in particolare la filiera agro alimentare, affinché possa presidiare gli anelli della catena del valore, nazionali e internazionali, e non restarne escluso in futuro quando l’economia mondiale ricomincerà la sua marcia. La pandemia ci pone di fronte a sfide nuove e noi dobbiamo essere in grado di essere protagonisti del cambiamento”, ha commentato il Presidente di Granarolo Gianpiero Calzolari.