Lactalis ha rilevato Nuova Castelli raggiungendo un accordo che le permetterà di aggiudicarsi il capitale dell’azienda di Reggio Emilia. Il gruppo italiano, con un fatturato di 460 milioni di euro, passerà così da una proprietà inglese, dal momento che l’80% è in mano al fondo Charterhouse Capital Partner, a un colosso multinazionale francese da 18,5 miliardi di euro che, nel tempo, ha acquisito aziende e marchi italiani come Parmalat, Locatelli, Invernizzi, Galbani e Cademartori, arrivando a una quota di circa un terzo del settore lattiero caseario.

Come viene reso noto in un comunicato, Lactalis "rafforza la sua leadership nella distribuzione dei formaggi italiani Dop sui mercati internazionali, dove è già protagonista, con una presenza commerciale e distributiva in oltre 140 Paesi". Fondata nel 1882 Castelli è attiva nei segmenti del parmigiano reggiano, grana padano, mozzarella di bufala campana, taleggio, gorgonzola e pecorino toscano.

L’operazione, nell’aria da diversi giorni, aveva destato alcune critiche poiché c’è chi teme che questa manovra possa compromettere la competitività del sistema produttivo italiano, con scelte strategiche che favoriscano le produzioni francesi a discapito del made in Italy.

Il Consorzio Parmigiano Reggiano è prontamente intervenuto sulla questione: «Il Consorzio, in qualità di organismo di controllo autorizzato dal Mipaaf, garantisce che la produzione è e resterà sempre circoscritta all’area di origine. In questo senso, il modello della Dop è garanzia che il prodotto non è delocalizzabile. Se da una parte, da italiani – aveva spiegato Nicola Bertinelli, presidente dell’organismo di tutela - vorremmo che il business rimanesse al 100% italiano, dall’altra l’interessamento di Lactalis testimonia la buona salute della nostra filiera e l’attrattività economico-finanziaria che essa è in grado di esercitare a livello internazionale. Ricordiamo che il Parmigiano Reggiano è la Dop italiana con il più alto valore alla produzione: il giro d’affari è stato pari a 1,4 miliardi di euro nel 2018, a 2,4 miliardi di euro al consumo, con una quota export che è arrivata a toccare il 40 per cento».

Anche Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, si unisce: «Con l’accordo tra il colosso francese Lactalis e l’azienda emiliana Nuova Castelli cambia la proprietà, ma rimane sempre straniera. Questo ci sollecita ad aggregare meglio il nostro sistema per avere investitori italiani più competitivi. L’acquisizione in questo caso riguarda una Dop che ha un rigido disciplinare di produzione, orgoglio del Made in Italy. Accordi come questo rientrano nel normale processo di partecipazione a un mercato unico: già l’attuale proprietà era a capitale straniero e così rimane, pur cambiando bandiera. Insomma, il Parmigiano Reggiano non è in svendita».