Sanpellegrino al record storico di fatturato e utili, trainati dall’export di bibite e acqua minerale. Come riportato dal Sole 24 ore nel 2015 ha sfiorato un miliardo di ricavi, esattamente 991 milioni (+13,4%) e un utile di 107 milioni (+50%).

L’anno scorso sono stati investiti 29,2 milioni per nuovi prodotti, innovazione tecnologica e incremento di capacità e in canna ci sono ancora 150 milioni da investire in un triennio.

Sanpellegrino sta inoltre finalizzando la cessione di Recoaro, brand che l’anno scorso ha fatturato 27 milioni tra bibite e acqua. «Potremmo arrivare alla cessione entro l’estate - annuncia l’ad di Sanpellegrino Stefano Agostini - Non posso dire nulla sull’identità dell’acquirente ma sono dispiaciuto. Del resto non è possibile investire su tutti i marchi e facciamo fatica a farlo su quelli più piccoli: meglio un altro investitore, com’è successo per San Bernardo e Pejo, che possa concentrarsi». L’acquirente di Recoaro non sarebbe comunque il gruppo San Benedetto.

Sulla cessione di Recoaro i sindacati sono comunque allertati: hanno coinvolto l’assessore regionale Elena Donazzan e i sindaci. «Abbiamo chiesto all’azienda - spiega al Sole Daniele Zambon, segretario Fai Cisl Vicenza - di non scindere stabilimento e marchio Recoaro da Gingerino e Acqua Brillante, due brand trainanti Eppoi vogliamo vederci chiaro sul piano industriale dell’investitore».