di Claudia Scorza

Nel 2021 Veroni ha registrato negli Stati Uniti un incremento di fatturato del 23,7% rispetto al 2020, risultato che ha contributo a chiudere l’esercizio dell’azienda con un giro d’affari globale di 140 milioni di euro. Nel primo trimestre 2022 il trend di crescita oltreoceano, pari al 30%, è ancora più incoraggiante, tanto che Veroni si conferma negli Usa tra i primi 20 brand e, in assoluto, il primo italiano all’interno del segmento libero servizio degli affettati di tutti i tipi di carne (fonte: Iri, segmento Us Luncheon Meat).

«Questi dati sono frutto dell’impegno messo a sistema da parte di tutta l’azienda e della ferma determinazione a offrire un salume 100% italiano e non semplicemente un prodotto realizzato seguendo un’italian recipe», commenta Stefano Veroni, presidente del Gruppo Veroni. «La scelta fatta, forse coraggiosa e certamente complessa, ha conquistato il pubblico americano: sempre più clienti scoprono il gusto di mangiare italiano, imparando a investire sulla qualità di un prodotto molto diverso da quello cui sono stati abituati».

L’obiettivo della sfida dello storico salumificio di Correggio (Re), iniziata nel 2016 quando è stato inaugurato l’impianto di affettamento nel New Jersey, si è rafforzato nel tempo. «Volevamo mantenere l’unicità dei prodotti con la produzione esclusiva nei nostri sei stabilimenti sul territorio italiano, ma allo stesso tempo affrontare il mercato con volumi di vendita importanti a prezzi adeguati», spiega Stefano Veroni. «Questa scelta ci ha portato a creare un modello di business innovativo e vincente, che ha generato sviluppo occupazionale sia in Italia sia negli Stati Uniti».

Per garantirne la massima sicurezza i salumi, ancora prima di raggiungere gli Stati Uniti, sono sottoposti a un trattamento Hpp (High Pressure Processing) che rende i prodotti microbiologicamente più stabili, conservabili e sicuri, grazie a un processo di abbattimento per mezzo di pressioni idrostatiche di molte volte superiori a quella atmosferica. I salumi raggiungono gli States via mare, in appositi container a temperatura controllata, per poi essere affettati e confezionati in “camere bianche” presso la sede locale di Logan.

Un aspetto peculiare della strategia aziendale adottata negli States è il radicamento nel territorio locale. Il salumificio ha replicato il modello italiano del distretto emiliano dei salumi anche nel New Jersey, dove partner locali e dipendenti vivono nelle vicinanze dello stabilimento di Logan, dando vita a un vero e proprio “polo dei salumi americano” secondo il modello valoriale di Veroni: autenticità delle antiche ricette, seguendo i più moderni standard di innovazione e tecnologia nel settore.

I salumi rappresentano, oggi, una delle specialità più apprezzate in America: secondo un sondaggio realizzato da Veroni nel 2021, in collaborazione con un istituto di ricerca americano, il 78% dei consumatori statunitensi ama mangiare i salumi in compagnia di amici o familiari. Non è un caso che i “cheese and charcuterie board”, gli spettacolari taglieri di affettati e formaggi creati dagli appassionati, siano esplosi sui social media come un vero e proprio fenomeno e rappresentino l’ultima tendenza capace di riprodurre nelle case degli americani il meglio dell’aperitivo italiano.