L’acqua minerale è la bevanda più diffusa in Italia. E’ acquistata infatti dal 98% delle famiglie, soprattutto per il gusto e le valenze salutistiche. Questo, in sintesi, quanto è emerso dalla recente indagine condotta da Gfk Eurisko e Gfk Panel Services per Mineracqua, l’associazione dei produttori di acqua minerale.
Nel 2006 la produzione della bevanda ha registrato un incremento del 3,4%, in linea con quella dell’anno precedente (3,5%) e in netta crescita rispetto al 2004, anno in cui il comparto ha subito - per la prima volta dal 1994 - una contrazione a causa del generale rallentamento dell’economia e del calo delle temperature.
Ma cosa spinge il consumatore a inserire nel carrello della spesa bottiglie di acqua minerale? Diversi i fattori. L’acqua minerale ha un gusto più gradevole di quella del rubinetto, è leggera, sicura e contribuisce al benessere fisico.
Quest’ultimo aspetto sembra condizionare sempre più il consumatore nelle proprie scelte d’acquisto. Il 23% degli intervistati ritiene infatti che l’acqua minerale sia il prodotto più indispensabile per la salute.
Nel percorso di scelta la marca (23%) ha ancora il ruolo più rilevante, seguita dal prezzo (19%), dal gusto (17%) e dalle offerte speciali (13%). Ma, novità rispetto alla precedente indagine, i consumatori pongono l’accento anche sul trattamento riservato all’acqua nell’assortimento dei punti vendita.
Questo aspetto viene particolarmente sottolineato proprio considerando la “preziosità” del prodotto che meriterebbe una più degna sistemazione. Il 50% degli intervistati lamenta una sistemazione caotica e disordinata, caratterizzata da una logica che non aiuta a identificare il prodotto e con un‘indicazione dei prezzi spesso poco chiara. Il 20% circa dei consumatori dichiara che, in presenza di una collocazione dell’acqua minerale non soddisfacente, è disposto a cambiare punto vendita subito o a partire dall’acquisto successivo.
L’etichetta, infine, mantiene il suo ruolo di strumento primario di comunicazione: è il biglietto da visita dell’acqua minerale, un elemento chiave per aiutare nella scelta. La composizione chimica è infatti ritenuta l’informazione più importante da quasi il 50% di coloro che leggono l’etichetta prima di scegliere il prodotto.
Nel 2006 la produzione della bevanda ha registrato un incremento del 3,4%, in linea con quella dell’anno precedente (3,5%) e in netta crescita rispetto al 2004, anno in cui il comparto ha subito - per la prima volta dal 1994 - una contrazione a causa del generale rallentamento dell’economia e del calo delle temperature.
Ma cosa spinge il consumatore a inserire nel carrello della spesa bottiglie di acqua minerale? Diversi i fattori. L’acqua minerale ha un gusto più gradevole di quella del rubinetto, è leggera, sicura e contribuisce al benessere fisico.
Quest’ultimo aspetto sembra condizionare sempre più il consumatore nelle proprie scelte d’acquisto. Il 23% degli intervistati ritiene infatti che l’acqua minerale sia il prodotto più indispensabile per la salute.
Nel percorso di scelta la marca (23%) ha ancora il ruolo più rilevante, seguita dal prezzo (19%), dal gusto (17%) e dalle offerte speciali (13%). Ma, novità rispetto alla precedente indagine, i consumatori pongono l’accento anche sul trattamento riservato all’acqua nell’assortimento dei punti vendita.
Questo aspetto viene particolarmente sottolineato proprio considerando la “preziosità” del prodotto che meriterebbe una più degna sistemazione. Il 50% degli intervistati lamenta una sistemazione caotica e disordinata, caratterizzata da una logica che non aiuta a identificare il prodotto e con un‘indicazione dei prezzi spesso poco chiara. Il 20% circa dei consumatori dichiara che, in presenza di una collocazione dell’acqua minerale non soddisfacente, è disposto a cambiare punto vendita subito o a partire dall’acquisto successivo.
L’etichetta, infine, mantiene il suo ruolo di strumento primario di comunicazione: è il biglietto da visita dell’acqua minerale, un elemento chiave per aiutare nella scelta. La composizione chimica è infatti ritenuta l’informazione più importante da quasi il 50% di coloro che leggono l’etichetta prima di scegliere il prodotto.
