Pochi spiragli di luce all’orizzonte. Gli acquisti da parte delle famiglie italiane dei prodotti alimentari sono sempre più in caduta libera a causa dei rincari. Secondo le stime della Confederazione italiana agricoltori, si è registrata una diminuzione, in quantità, del 2,5% rispetto allo steso periodo del 2007.

A soffrire sono soprattutto i prodotti che appartengono alla cosiddetta “dieta mediterranea”: derivati dei cereali (-4,8%, con il pane che mette a segno una flessione del 5,5%), gli ortaggi (-5,5%), la frutta (-1,8%), l’olio d’oliva (-5%) e la carne bovina (-3,4%).

Questo andamento negativo sembra essere legato principalmente all’impennata dei prezzi degli alimentari, che nel mese di giugno è stata pari al 6,1% rispetto all’analogo periodo del 2007. In particolare, il pane ha fatto segnare un aumento del 13%, la frutta del 7,6%, gli ortaggi del 3,2%, la carne bovina del 5% e l’olio d’oliva del 4,8%.

Una nota positiva, secondo la Cia, proviene dal settore lattiero-caseario. I consumi domestici di latte e derivati hanno infatti fatto segnare una crescita del 3%. Buoni anche gli incrementi per pollame (+1,5%) e per vino e spumanti (+2,5%).