Secondo i dati diffusi dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il mese di marzo ha registrato 193.662 immatricolazioni rispetto alle 214.250 dello stesso mese 2018, con una battuta d’arresto del -9,6%. Nel primo trimestre, invece, si è evidenziato un rallentamento del -6,5% rispetto ai primi tre mesi del 2018, con 537.289 unità vendute.

«Il mese di marzo appena concluso è una chiara espressione di quanto avevamo presagito il 10 dicembre scorso al Ministro Di Maio nella riunione dedicata alle misure che sarebbero poi state approvate con la legge di bilancio, passate alla cronaca come Bonus-Malus. L’entrata in vigore di queste misure si è fatta sentire, oltretutto gravata, ad un mese di distanza, dal grave ritardo nell'emanazione del decreto applicativo riguardante il bonus e dà indicazioni sull'applicazione del malus del tutto insufficienti a dare certezza operativa alle imprese, che senza loro colpa vengono percepite come inefficienti non essendo in grado di dare risposte ai clienti», ha dichiarato Adolfo De Stefani Cosentino, presidente di Federauto, la Federazione dei concessionari auto.

«Il mercato – prosegue De Stefani Cosentino - sta subendo una situazione negativa, che si inserisce in un contesto di cambiamento della mobilità da considerarsi, a questo punto, non accompagnato da un disegno organico del Governo e senza uno schema coerente: adesso, senza che sia stato ancora completato il processo del documento unico di circolazione e di proprietà degli autoveicoli, il Ministro Toninelli preannuncia la realizzazione della targa personale come il prossimo obiettivo di semplificazione in favore degli automobilisti».

Conclude il Presidente: «Per ammissione del Ministro Tria, l’Italia corre il rischio di crescita zero e di questo ne offrono testimonianza i dati congiunturali. Il settore auto, a parte i fattori di ‘disturbo’ richiamati, soffre indubbiamente il contesto economico generale, testimoniato fra l’altro dalla flessione di tutti i canali di vendita. È per questo che riteniamo indispensabile che il Governo rifletta rapidamente sul valore dei provvedimenti già presi, che noi confermiamo essere in parte inadeguati e in parte nocivi, per adottare le necessarie correzioni di rotta in vista del prossimo decreto ‘crescita’».

L’analisi dei canali di vendita mostra a marzo un volume di vendite a privati in calo del -1,3% rispetto al pari periodo dello scorso anno e una crescita del +4,6% tra gennaio e marzo, mentre è in forte flessione la domanda di società che registra -25% nel mese e -24,4% nel primo trimestre 2019 a testimonianza delle difficoltà economiche del nostro Paese.

Anche il noleggio perde ulteriormente terreno con un -13,2% e il cumulato da inizio anno in flessione del -15,4%. Relativamente alle motorizzazioni, se le auto immatricolate come diesel si riducono del -25% sul mese e del -25,6% nel trimestre a causa delle decisioni di molte amministrazioni locali di bloccarne la circolazione, quelle alimentate a benzina aumentano rispettivamente del +9,9% e +21,2%, determinando però un aumento della CO2 media delle nuove auto vendute e ritardando il raggiungimento del target europeo di riduzione di anidride carbonica (95 g/Km entro il 2021).

Inoltre, nonostante il bonus stabilito dalla legge di bilancio 2019 non sia di fatto erogabile, le immatricolazioni di auto ibride ed elettriche crescono ugualmente, rispettivamente del +36,6% e del +45,5%. Modesta crescita del Gpl (+2,5%) ed ennesima caduta per il metano (-39,3%). Negli ultimi tre giorni del mese è stato immatricolato il 41,7% del totale mercato, mentre le auto-immatricolazioni di case e concessionari, secondo le elaborazioni Dataforce, hanno rappresentato l’11,2% dei volumi di vendita mensili.