Alla Moët & Chandon si sono chiesti cosa rappresenta il loro marchio per i consumatori. L’enologia ricopre infatti solo una parte del favoloso mondo che c’è al di là della bottiglia. Moët & Chandon è uno dei simboli internazionali della fabulous life. L’azienda ha promosso quindi una ricerca per scoprire come gli italiani in particolare vivono questa fabulous life.

La ricerca, condotta da Ispo, sotto la supervisione del Prof. Renato Mannheimer, ha suddiviso i consumatori in quattro categorie: gli insaziabili, i buongustai, i viaggiatori e gli edonisti.

Gli insaziabili sono sempre alla ricerca di ciò che di meglio può offrire la vita. Amano viaggiare a cinque stelle, frequentano assiduamente i migliori ristoranti e locali di tendenza e non si perdono una prima a teatro. Curano il proprio corpo e trovano tempo anche per lo shopping firmato.

Si tratta sia di uomini che di donne, principalmente imprenditori e liberi professionisti, che abitano nelle grandi città. Nonostante i numerosi impegni quotidiani e la frenesia di un lavoro stressante, riescono a trarre il meglio dal proprio tempo libero.

I buongustai mettono al primo posto la ricerca del gusto e della raffinatezza nel cibo. Frequentano i ristoranti dei migliori chef e si concedono anche a casa propria prodotti rari e raffinati. Non trascurano la cura del proprio aspetto, acquistando abiti e accessori firmati.

Rappresentano il 34% della popolazione italiana, con accentuazioni al sud e nelle isole. Al concetto di fabulous life, il buongustaio associa spontaneamente il relax.

I viaggiatori amano prima di tutto viaggiare nei più bei luoghi del mondo, trascorrendo vacanze e weekend nei migliori hotel. Il viaggio è vissuto anche come ricerca del gusto nei cibi. Sono il 22% degli italiani. Si tratta del volto più trasversale della fabulous life, anche se risulta più evidente nel nord ovest e nel centro Italia.

E’ la cura del corpo, invece, la preoccupazione principale degli edonisti, che sono prevalentemente donne, ma non solo. Il 13% dei giovani adulti frequenta abitualmente palestre e centri benessere, fa massaggi e si dedica allo sport, alternandolo a momenti di relax nelle beauty farm e ai viaggi.

Si può dunque parlare della tendenza a condurre una fabulous life come di un vero e proprio fenomeno di costume? I dati sembrano rispondere di sì: il 38% dei giovani viaggia spesso, visitando i luoghi più belli del mondo, il 31% frequenta palestre e centri benessere e il 26% si concede piatti raffinati.

Si ritiene inoltre capace di fare una pazzia per soddisfare un sogno il 59% dei giovani adulti intervistati.

Vivere in modo favoloso non sembra dunque più un privilegio per pochi, ma – almeno all’interno del target di giovani adulti di cultura medio alta – una passione che coinvolge sempre più. Un fenomeno che non è solo sociale, ma che coinvolge pesantemente anche la sfera economica.