Il volume racconta i retroscena di un’operazione che si ripete più di mille volte l’anno all’insaputa della maggior parte dei consumatori. Pochi sanno che nel 20% circa dei casi si tratta di cibo in grado di nuocere alla salute, e per questo le autorità sanitarie fanno scattare l’allerta.


La questione riguarda confezioni firmate da grandi imprese come Barilla, Coca-Cola, Mars..., da catene di supermercati che commercializzano migliaia di prodotti con il loro marchio (Esselunga, Coop, Carrefour, Auchan, Conad, Lidl, Eurospin…), e anche piccole e medie imprese.


L’assenza di una cabina di regia in grado di gestire le allerta alimentari ha creato e continua a creare molta confusione tra i consumatori. Il Fatto Alimentare da sempre segue con attenzione il problema, e ogni anno segnala circa 60 prodotti richiamati dal mercato. Si tratta solo di una parte rispetto al numero reale che resta però sconosciuto. "Scaffali in allerta" descrive le criticità di un sistema che funziona male e riporta una decina di casi di allerta poco conosciuti ma emblematici.
Il libro si può scaricare gratuitamente da Ilfattoalimentare.it, anche se chiediamo a tutti un contributo, perché vogliamo condividere questo lavoro e continuare a essere un sito indipendente, sostenuto dai lettori e dalle aziende che reputano indispensabile un’informazione libera.
“Scaffali in allerta” di Roberto la Pira - Editore: Il Fatto Alimentare - maggio 2017