“E’ improprio e fuorviante parlare di una nuova tassa sui condizionatori che – in base a quanto riportato da alcune testate giornalistiche e televisive – sarebbe stata introdotta in questi giorni dal Governo e rischierebbe di penalizzare pesantemente imprese e famiglie. La realtà – puntualizza Mauro Odorisio, il Presidente di Angaisa (Associazione nazionale di categoria che rappresenta i distributori del settore idrotermosanitario) - è ben diversa: “tutto ha avuto origine dal recepimento, lo scorso anno, di una direttiva europea che prevede la creazione di un libretto di impianto per tutti gli impianti termici, compresi i sistemi di raffrescamento estivo. Queste disposizioni prevedono controlli periodici, che hanno l’obbiettivo di garantire – come già avviene per le caldaie – la sicurezza e la maggiore efficienza energetica degli impianti, a fronte dei quali naturalmente il tecnico incaricato chiederà il pagamento del costo dell’intervento.

Va inoltre sottolineato che le disposizioni relative ai controlli riguardano esclusivamente gli impianti con potenza nominale superiore ai 12 kW. Nelle case di media grandezza non sarebbe superato il valore di 2-2,5 kW mentre, in linea generale, la soglia dei 12 kW riguarda gli ambienti di circa 160 metri quadrati.

Lo stesso Ministero dello Sviluppo Economico, in una nota diffusa ieri, ha precisato che non è stata introdotta alcuna tassa sui condizionatori e che a fronte della spesa per la corretta manutenzione, vi sono importanti vantaggi. Infatti, oltre a garantire la sicurezza, la riduzione dei consumi per il miglioramento dell'efficienza comporta una riduzione della spesa per la bolletta energetica.

“Fare riferimento in maniera superficiale e approssimativa a un nuovo fantomatico balzello che andrebbe a colpire indiscriminatamente le tasche dei consumatori non giova a nessuno – conclude il Presidente ANGAISA - e rischia di produrre effetti distorsivi all’interno del mercato, in un momento in cui, complice questa particolare situazione metereologica, molte famiglie e imprese si stanno orientando verso scelte d’acquisto legate al benessere e all’efficienza energetica”.