di Federica Bartoli

A poche settimane dall’attivazione della Sugar Tax, la tassa sul sapore dolce che colpisce solo le bevande analcoliche con o senza zucchero, arrivano le perplessità da parte di Assobibe.

La tassa che colpirà i consumatori con effetti inflattivi, metterà a rischio oltre 5mila posti di lavoro, determinerà un calo degli acquisti di materia prima di oltre 400 milioni di euro, incrementerà la fiscalità del 28% per le aziende e porrà un freno degli investimenti per oltre 46 milioni di euro.

Dopo diverse espressioni di contrarietà su questa nuova tassa da parte del Governo, le imprese chiedono un intervento legislativo urgente per allontanare questa misura che non porterà alcun beneficio per la salute ma solo un impatto critico per i consumatori, le imprese e i loro lavoratori. L’entrata in vigore della Sugar Tax, inoltre, necessita di tempo per poter implementare tutti gli adattamenti burocratici necessari, parliamo di oltre 70 procedure aggiuntive.

«Si tratta di un’incertezza che non è più sostenibile per il comparto e la filiera, una situazione pericolosa che va disinnescata al più presto – dichiara Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, associazione di Confindustria che rappresenta i produttori di bevande analcoliche in Italia. — Abbiamo bisogno di risposte chiare, prima che sia troppo tardi. Siamo consapevoli che una cancellazione della tassa richiede uno sforzo importante, ma confidiamo almeno in uno slittamento di ulteriori 6 mesi».