di Luca Salomone

Portobello acquisisce ancora e dopo Eprice, rilevato nell’estate del 2022, per un ammontare di 6 milioni di euro, sale al 100 per cento nella società di gestione dei propri punti vendita ubicati nei centri commerciali.

Pb Retail vuol dire 23 centri commerciali

Il leader nel barter editoriale e pubblicitario, nonché titolare dell’omonima catena retail, si è infatti aggiudicato il restante 49% del capitale di Pb Retail dalla società Project, l’azionista di minoranza.

Si tratta di un asset strategico, in quanto Pb Retail vuol dire, all’atto pratico, 23 insediamenti sotto insegna Portobello, nei maggiori shopping center della Penisola. Il marchio è infatti presente, tanto per citare a caso, a Centroborgo di Bologna, a Città fiera di Udine, a Porto Grande di San Benedetto del Tronto (Ascoli Piceno), all’Esp di Ravenna, a Mongolfiera di Bari, all’Etnapolis di Catania…

Nel 2022 Pb Retail ha registrato un valore della produzione di 15,1 milioni, un margine operativo lordo negativo di 4,5 milioni di euro, debiti per 13,8 milioni e un totale attivo di 8,7 milioni di euro.

L’operazione sarà regolata con 744 mila euro, corrisposti per cassa, e attraverso 53.100 azioni ordinarie Portobello, per un controvalore di 1,27 milioni.

Le cifre chiave del bilancio 2023

Il gruppo, la cui insegna è specializzata in articoli di marca venduti a un prezzo molto competitivo e acquisiti in cambio merce (spazi pubblicitari contro lotti di prodotto) ha, inoltre, concluso con successo due aumenti di capitale (rispettivamente di 8 e di 4,6 milioni di euro).

Nel consolidato 2023 Portobello, quotato all’Euronetx growth Milano, e detentore, per il lato retail, di 35 punti vendita, si sono chiusi con un valore della produzione rettificato, di poco inferiore ai 148 milioni di euro, rispetto ai 130,5 del 2022. Su questo dato l’attività distributiva ha sviluppato 23,1 milioni con una contrazione del 5,85% sul precedente esercizio, mentre il ramo pubblicitario è salito da 71,8 milioni a 90,3 milioni di euro. Il fatturato netto consolidato è stato di 103,9 milioni di euro, l’Ebitda rettificato di 17 milioni (erano 18,2 nel 2022), l’Ebit rettificato di 8,7 milioni (13,5 precedenti).

«Il 2023 è stato un anno molto difficile per Portobello a causa di una serie di eventi esogeni che hanno reso problematica la gestione ordinaria delle attività aziendali. Il problema principale è scaturito dall’accordo sottoscritto con l’Agenzia delle Entrate (volto a definire in via stragiudiziale le contestazioni formulate in materia di Iva e imposte dirette in relazione ai periodi di imposta dal 2017 al 2020, ndr) e che ha creato, da un lato, una riduzione del capitale circolante a disposizione, capitale che serve a fare fronte alle esigenze quotidiane sia dell’area retail, sia delle attività di barter che, di conseguenza, si sono contratte – ha commentato Roberto Panfili co fondatore e chief operating officer di Portobello -. Dall’altro si è generato un problema di credibilità commerciale, che ha richiesto mesi per poter essere risolto e che, di nuovo, ha inasprito la contrazione delle attività retail».

Ripartire con determinazione

Portobello, nonostante queste complessità, ha dimostrato tutta la sua resistenza, ha proseguito Panfili, «una resistenza che è il frutto di un modello di business solido e ormai consolidato, grazie al quale il gruppo è riuscito a fare fronte, pur con difficoltà, alle necessità ordinarie e ad aprire, nel corso del 2023, un totale di 6 nuovi punti vendita all’interno di grandi centri commerciali presenti su tutto il territorio nazionale e arrivando a una superficie lorda affittabile di 27 mila metri quadrati complessivi». Le aperture hanno riguardo Curno Shopping (Bergamo), To Dream Torino; Katanè di Gravina di Catania (Catania), Il Castello di Ferrara, Le Corti Venete, di S. Martino Buon Albergo (Verona) e Merlata Bloom Milano.

«Infine, il gruppo – conclude Panfili – è riuscito a portare avanti due aumenti di capitale (grazie anche al supporto dell’azionista Expandi, oggi oltre il 15 per cento, ndr), le quali hanno iniettato nuova liquidità e hanno permesso alla società di poter ripartire già dalle ultime settimane del 2023. In sostanza guardiamo con rinnovato ottimismo al 2024 dove contiamo di ricominciare il percorso di crescita con tenacia e determinazione».