Per uscire dalla crisi e rendere il settore alimentare nazionale più competitivo, servono aziende più grandi  e in grado di esportare in maniere efficace i prodotti: questa la proposta di Alberto Bauli, come riportato dal Corriere di mercoledì 31 ottobre.

Un piano di consolidamento e aggregazione che, afferma il manager, è attualmente ostacolato dalle norme vigenti che ostacolano fusioni e acquisizioni, penalizzando chi è propenso a investire per aumentare le proprie attività.

Una strategia, dunque, per rafforzare il Made in Italy anche all’estero, della quale il settore alimentare viene proposto come laboratorio.