I dati sul commercio al dettaglio, pubblicati ieri dall’Istat, mostrano un ulteriore calo delle vendite a novembre 2012 del -3,1% rispetto a novembre 2011. In flessione sia il non alimentare, che segna un -3,7% nel confronto con lo stesso mese dello scorso anno, che l’alimentare con un -2,0%. Il dato cumulato dall’inizio dell’anno si porta al -2,0% a livello totale, con l’alimentare a -0,6% e il non alimentare a -2,6%.

“Siamo ormai di fronte a una situazione strutturale di calo dei consumi, confermata dal fatto che, ad eccezione del discount che risulta essere un canale di vendita anticiclico rispetto alla crisi, soffrono tutte le forme distributive – ha commentato Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione – Dal 2008 (con la sola eccezione del 2010 con un modesto +0,2%) le vendite al dettaglio sono in calo.

 “In questo scenario è importante sostenere e ampliare le politiche volte a introdurre maggiore concorrenza nei mercati, una strada in grado di dare efficienza alle imprese e maggiore potere d’acquisto alle famiglie a vantaggio dei consumi. Un esempio è la
liberalizzazione degli orari di apertura dei negozi, un provvedimento in vigore da un anno che non solo consente di ridistribuire più salario ai dipendenti e di assumere giovani e donne con contratti part-time, ma serve anche a sostenere i consumi.