Nel recente studio “Global Powers of Retailing” realizzato da Deloitte si segnala come i retailer italiani, nel 2011, abbiano perso posizioni all’interno della classifica dei grandi player del mondo della distribuzione mondiale.

Rispetto alle catene internazionali concorrenti, i distributori di casa nostra si qualificano infatti per una redditività operativa inferiore a causa dei costi superiori, soprattutto di energia e trasporti.

In particolare, se nomi del calibro di Coop o Esselunga scendono di qualche posizione nella classifica, operatori come Pam e Finiper escono addirittura dalla top 250.