Quelle che sembrano sfumature, in un periodo come questo, fortemente condizionato dalla crisi dei consumi, diventano segnali importanti, che indicano come l’italiano è sempre più attento a scegliere cosa mettere in tavola e si orienta sempre di più a logiche “ponderate” di risparmio acquistando i prodotti della grande distribuzione soggetti a promozioni e offerte e, in generale, riempiendo il carrello con scrupolo.
A testimoniare il fatto che sia la consapevolezza della scelta, e non una generica “sforbiciata” al carrello della spesa del 2012, sono i dati di settore: infatti, a fronte di una generica stabilità in termini di volumi dei settori Lattiero Caseario (-0,4% in termini di volume, +1,3% in termini di valore) e dei Surgelati (-0,7%), la “dieta” si fa maggiormente sentire nell’ambito del Dolciario (quasi un punto percentuale in meno), nei Salumi (-1,1% in termini di volume, +2,4% in termini di valore) e nel comparto della Carne (-2,1% in termini di volume, contro un +2,4% di valore), tuttavia colpisce in questo contesto il piccolo “boom” del biologico, che vede i volumi di vendita crescere del 5,6%, a fronte di una crescita di valore del 7,5%.