Dopo Intermedia 1990 è la volta di Gd Plus. La notizia è di ieri: la supercentrale costituita giusto giusto un paio d'anni fa si scioglie. Carrefour, Finiper e Agorà andranno ognuna per la sua strada. O meglio, Carrefour e Agorà Network (Iperal, Poli, Sogegross e Tigros) costituiranno un nuovo consorzio che le vedrà nuovamente collaborare sul fronte degli acquisti. Quanto a Finiper, si vedrà.

In effetti lo scacchiere delle alleanze da parte dei retailer che operano nel mercato italiano del largo consumo sta rapidamente cambiando: nel giro di un mese circa sono "saltate" la seconda e la terza realtà negli acquisti. Resistono Centrale Italiana e Sicon. Forse ci aveva visto giusto Esselunga quando, qualche tempo fa, uscì da ESD per correre da sola.

Ufficialmente, la motivazione della parola "fine" a Gd Plus è la raggiunta consapevolezza, da parte dei soci che la componevano, del bisogno di una maggiore flessibilità nei rapporti con l'industria. Specie in un periodo come questo, nel quale i margini di guadagno non solo si sono ridotti, ma si sono da tempo esauriti a causa di bilanci spesso in rosso. In altre parole, libertà di definire ciascuno le proprie strategie e maggiore rapidità nelle decisioni, cosa che effettivamente le supercentrali, per loro stessa natura, non sono mai riuscite a garantire fino in fondo.

Certo, sulla decisione di sciogliere Gd Plus avrà pesato anche il recente annuncio di collaborazione compartecipativa tra Unes (Gruppo Finiper) e Sisa, creando più di qualche malumore in casa Carrefour.

Ma la verità, a nostro avviso, è un'altra. Perché altrimenti non si spiegherebbe questo stillicidio di centrali. La crisi economica ha stremato le vendite di molte catene, specie nella Do ma non esclusivamente. Questo ha avuto riflessi estremamente negativi sui già lunghi tempi di pagamento di certa distribuzione nei confronti dei fornitori. Al punto che i rapporti tra Idm e Gdo sono ormai divenuti così tesi da raggiungere il "minimo storico". Alla luce di questo scenario, chi se la passava meglio ha preferito sfilarsi da alleanze che risultavano sempre più strette.

Come ogni fine d'anno, i tavoli contrattuali tra industria e distribuzione per i rinnovi dei listini e delle condizioni d'acquisto sono caldi. Ma quest'anno riteniamo siano bollenti, anche per l'incertezza che serpeggia tra i buyer e i direttori commerciali dell'industria sul futuro della matrice delle contrattazioni. Per come stanno andando le cose, però, sembra che l'epoca delle supercentrali, se non ha fatto del tutto il suo corso, mostra tutti gli anni che ha. Almeno nel breve e medio termine, pertanto, non sarà improbabile che molte insegne preferiscano muoversi in totale autonomia.