di Luca Salomone

Buoni sconto più forti che mai: secondo il rapporto “ll mercato del couponing in Italia nel 2023”, redatto da Savi - martech specializzata nel settore – durante il 2023 questo mezzo promo-pubblicitario ha raggiunto un totale di 278,2 milioni di pezzi (+11%), per un valore complessivo di 411,8 milioni di euro (+18%). È incrementato, inoltre, del 6%, l’importo medio per buono, fino 1,48 euro.

E l’andamento, più che favorevole, è continuato nel primo trimestre del 2024, nel quale si prevedono – con dati non ancora definitivi - circa 71 milioni di buoni distribuiti (+9% rispetto al primo trimestre 2023), per un valore unitario di 1,51 euro (+2% su gennaio-marzo 2023) e un giro d’affari di 109 milioni (+11% contro i 97 milioni dello stesso periodo del 2023).

Tutta colpa dell'inflazione

E tutto questo perché lo sviluppo del mercato del couponing è correlato, in modo diretto, con l’inflazione. Nel 2023 i prezzi al consumo hanno, infatti, registrato una crescita del 5,7%, dopo che, nel 2022, si era assistito a un aumento dell’8,1% (dati Istat).

«Sempre più italiani utilizzano i coupon come strumento fondamentale per un risparmio consapevole e pianificato nella loro spesa quotidiana – osserva Angelo Tosoni, managing director di Savi Italia -. I dati ci dicono anche, come vedremo, che è in corso un processo incrementale di digitalizzazione e smaterializzazione dei buoni sconto, legato ai vantaggi offerti dai coupon digitali, i quali garantiscono tempi più rapidi e una maggiore sicurezza».

Il sorpasso del food

Fra le macro-categorie, l’alimentare si impone come leader, toccando il 50,2% dei volumi totali, con una crescita del 15,8% rispetto al 2022, quando il settore era “soltanto” al 43,4 per cento.

Tra i beni più acquistati spicca il cibo confezionato, che ha superato le bevande, con il 25,8% rispetto al 25,5% del beverage.

Nella speciale classifica si trovano poi il latte e i derivati (15,8%) e i dolciumi (15,5%), i prodotti da forno (7%), i condimenti (6,2) e i surgelati (4,1 per cento).

All’aumento dell’alimentare, è corrisposta una conseguente diminuzione dei buoni sconto impiegati per comprare articoli per la cura e l’igiene personale, scesi al 22,2% dal 26,1% dello scorso anno, mentre restano più o meno invariati i numeri della detergenza, pari al 20,1% del totale (20,5% nel 2022).

La ricerca ha inoltre evidenziato un lieve aumento dei buoni sconto per il petfood, che hanno toccato il 7,5% (+0,5%), con un trend che si prevede, in futuro, ancora positivo, vista la sempre maggiore presenza di animali domestici nelle case degli italiani.

Il futuro è digitale

Il 2023 è stato anche l’anno del boom dei coupon digitali, aumentati del 45% e saliti al 14,5% del valore totale alle casse.

Il buono immateriale, erogato tramite app, anche delle varie catene o, molto più raramente, con la posta elettronica, gli Sms e WhattsApp, consente, come accennato, di annullare i costi di stampa e il consumo di carta e di ridurre il tempo necessario per la validazione.

E, secondo la fonte, ci sono ancora ampi margini di crescita su questo versante, con un trend in costante rialzo, trainato dalle abitudini di acquisto degli utenti, sempre più tecnologici. Del resto, chi oggi non possiede uno smartphone?

Nota metodologica: la ricerca è stata condotta sulla base dei dati generati da oltre 38 mila rivenditori, che comprendono insegne della Gdo, drugstore, specializzati e farmacie (sono esclusi i discount) e che rappresentano la quasi totalità delle aziende retail in Italia.