Forse non si può ancora parlare di un addio definitivo. Ma i segnali che lasciano prevedere una lenta quanto irreversibile uscita di scena ci sono tutti. Standa, marchio storico della distribuzione italiana, sta venendo progressivamente sostituito dall’insegna austriaca Billa, presente nel nostro paese dal 1990 e, come Standa, appartenente al gruppo tedesco Rewe, secondo retailer a livello europeo nel commercio alimentare.

E’ di pochi giorni fa, infatti, la “migrazione” di numerosi punti vendita Standa in Lombardia, Piemonte e Valle d’Aosta verso la nuova insegna. A questi se ne aggiungerà un’altra decina in Liguria entro la fine della settimana.

La strategia del gruppo distributivo di Colonia, di fatto, sembra puntare sull’insegna Billa. Forse ritenendo (non a torto) che l’identificazione di Standa con il mondo food non abbia mai fatto veramente breccia nel vissuto dei consumatori italiani. Oppure valutando che il posizionamento competitivo di Standa non sia perfettamente allineato a quanto il contesto economico richiederebbe. Difficile dirlo.

Quel che è certo
è che le caratteristiche dell’offerta della rete Standa (che presidia soprattutto il format della prossimità) hanno una certa inclinazione al convenience: si distinguono infatti per la particolare attenzione ai freschi, ad alcune specializzazioni come l’enoteca, alla gastronomia pronta (marchio Chef Menu) e ai prodotti bio (marchio Sì, Naturalmente!). Punto di debolezza: la clientela, costituita in buona parte da consumatori anziani. Billa, al contrario, ha un posizionamento che fa leva maggiormente sulla competitività dei prezzi e fa l’occhiolino a una clientela giovane.

Con i suoi supermercati Standa è presente in numerose regioni italiane: Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Sardegna, Abruzzo, Puglia e Sicilia. La scelta di Rewe di trasformarne l’insegna in Billa riguarda, almeno per ora, solo le aree settentrionali. Se sarà estesa anche ad altre zone della penisola, la vita della storica catena italiana si potrà considerare definitivamente conclusa.

Nata nel 1931 come magazzino specializzato in arredamento e abbigliamento, la vita di Standa è stata contrassegnata del resto da alterne vicende. Specie nell’ultimo periodo. Il suo massimo “splendore” fu raggiunto negli anni Sessanta, grazie anche al merito di avere modernizzato il concetto di vendita con il self-service. Nonostante già a partire dal 1958 abbia affiancato nei suoi negozi anche l’offerta alimentare, è sempre rimasta – almeno  nell’anima - una catena non food e sinonimo per moltissimi italiani di grandi magazzini. Dal 1966 di proprietà del gruppo Montedison, nel 1988 è stata acquisita dalla Fininvest, la quale ha ceduto nel 1998 la parte non alimentare a Coin e, nel 2001, quella alimentare a Rewe.