Ipermercati in crisi di identità: tutti gli osservatori della distribuzione constatano questa evidenza. Il consumatore ha in questi anni parzialmente rifiutato format immensi, piazzati talora in posizione troppo periferiche rispetto al centro città, e dunque scomodi da raggiungere, in cui si perde troppo tempo e si finiscono per comprare regolarmente molti beni non previsti nella propria lista.

E’ definitivamente tramontata la logica dello “spesone” del venerdì sera o del sabato, anche per motivi di budget. In questo modo a livello internazionale si è creato una sorta di movimento che tende a ricondurre la grande distribuzione in una logica di prossimità, una cosa che per esempio Esselunga, il gruppo Brunelli (Iper la grande I), la maggior parte dei gruppi della do, come Crai, Sigma e Sisa, hanno capito da sempre, con le loro location piazzate in zone con buona densità urbana. Sul piano nazionale gli operatori, citiamo Simply Sma o Unes tanto per fare due esempi, stanno lavorando sodo sulle superette o sui supermercati di quartiere. E sul piano internazionale il fenomeno si accentua. Auchan, altro caso notevole, ha lanciato un format di ipermercato di quartiere: piccole dimensioni, non superiori a 4-5.000 mq, assortimento ricco, logica di vicinato. E lo stesso sta facendo Carrefour.

L’ipermercato deve cambiare, se non vuole vedere i suoi fatturati appiattiti o persino ridotti.

Ma ci sono tanti modi di cambiare, ed essere vicini alle case dei clienti non è certamente la sola via praticabile. Si può per esempio rendere l’iper più logico, più attraente, cambiando i tradizionali e monotoni layout a vantaggio di architetture internamente più seducenti.

E’ questa la lezione che ha voluto dare Carrefour quando giovedì ha inaugurato anche in Italia, a Paderno Dugnano (Mi) – al posto di un ex Euromercato, che aveva subito l’aggressione competitiva di altri opertori - la propria formula “Planet”. Vediamola da vicino.

Colori accesi, layout innovativo, servizi “a misura di cliente”: questi alcuni dei punti salienti del format, un nuovo concept progettato a livello internazionale dal gruppo. Dopo Francia, Belgio e Spagna, si tratta ora del primo impianto realizzato in Italia, al quale ne seguiranno altri due entro la fine del 2011 (a Carugate e Assago, sempre vicino al capoluogo meneghino).

Il punto vendita di Paderno Dugnano, sviluppato su una superficie di circa 13.000 mq, si struttura intorno a 10 “mondi” identificati da un codice colore, poli specialistici che riuniscono in un'atmosfera conviviale e animata, un'offerta completa e ripensata per soddisfare il cliente e rendere più piacevole la
sua shopping experience: Mercato, Bio, Enoteca, Moda, Casa, Bebè, AutoBrico, Bellezza, Multimedia e Petfood.

Nel radicale remodelling dell’iper di Paderno, la disposizione degli spazi e la segnaletica sono state progettate per facilitare l’individuazione dei prodotti e ottimizzare i tempi dedicati alla spesa privilegiando, allo stesso tempo, il comfort. Il punto vendita si presenta infatti con spazi aperti, corsie più
ampie, scaffalature più basse, linee più morbide, luci soffuse, ambienti progettati anche per evitare l’inquinamento acustico.

Un layout rinnovato ma anche un’offerta ampia e profonda soprattutto per l’area Food, con una spiccata attenzione ai reparti freschi e al mondo del biologico che conta oltre 1.000 referenze alimentari, e innovazioni espositive come i dispenser per l’erogazione di pasta, cereali grezzi e cereali per la prima
colazione sfusi e prodotti “usa e getta” realizzati con materiali riciclati e non nocivi per l’ambiente.

La filosofia del Planet si è concretizzata con l’introduzione di numerosi nuovi servizi, tesi a facilitare e rendere piacevole l’esperienza degli acquisti: dalla presenza di un sommelier professionista, che ogni settimana propone una sua personale selezione di vini ed è a disposizione per suggerimenti e consigli, a Totem virtuali “touch screen” che supportano i clienti nella ricerca e nella selezione dei prodotti più adatti alle singole esigenze.

Particolare attenzione inoltre al “percorso veloce di spesa”. A chi ha fretta infatti è stato dedicato un percorso rapido e un ingresso specifico che introduce nel mondo food.

Molte novità anche alla barriera casse: “Cassa e via” basato sul sistema del Self-Scan, “Passarapido” che attraverso un apposito lettore consente di leggere direttamente i codici a barre dei prodotti, e la “Fila Unica” per evitare le attese alle casse.

Dichiara Giuseppe Brambilla di Civesio, amministratore delegato di Carrefour Italia: “Con Carrefour Planet abbiamo deciso di percorrere la strada dell’innovazione, raccogliendo la sfida di un mercato sempre più competitivo e facendo leva non solo sulla qualità e sulla professionalità ma anche puntando su un format distributivo che pone al centro il cliente. Nel non food, come per esempio i mobili o l’elettronica, la logica è stata di ridurre l’offerta in mercati già dominati da kategory killer con punti di vendita nelle vicinanze. Nel mondo dell’informatica abbiamo dato un altro servizio con la possibilità di ordinare on line”.

Insomma la parola d’ordine è solo una: innovare. Che poi l’innovazione consista nella prossimità, o in punti di vendita rivoluzionari nella progettazione degli interni può anche essere irrilevante. Ma la gdo ha imboccato la via giusta quando ha capito che il vecchio iper, così com’era, stava decisamente diventando decotto.