«Il 2010 ci vedrà impegnati in sfide molto stimolanti: vogliamo mantenere il risultato operativo sui livelli degli ultimi anni, continuando la nostra crescita sia con sviluppo organico sia attraverso nuove acquisizioni». Questo prometteva agli inizi di dicembre 2009 Gaetano Mele, l’ad in forze al Gruppo Lavazza da tre anni a questa parte. Sta mantenedo fede alla parola. E’ di pochi giorni fa, infatti, l’acquisizione da parte di Lavazza del 100% di Ercom, società specializzata nel settore della cioccolata calda in tazza e nei preparati per sorbetti e creme fredde, commercializzati con i marchi Eraclea, Dulcimea e Whittington.

L’azienda milanese, fondata nel 1968 e leader in Italia nel mercato di riferimento nel canale horeca, ha superato nel 2009 i 25 milioni di euro di giro d’affari, sviluppato in oltre 30 paesi, e può contare su una presenza dei propri prodotti in oltre 20.000 punti vendita nel mondo. L’operazione di acquisto, a quanto pare, ammonta a un cinquantina di milioni, comprendenti un congruo piano di investimenti che Lavazza ha messo a punto per il prossimo triennio con l’intento di far raddoppiare a Ercom l’attuale fatturato.

L’acquisizione – si legge in una nota dell’azienda torinese - si inserisce coerentemente nella strategia di sviluppo di Lavazza che intende incrementare la propria presenza nell’horeca». L’ingresso di Ercom nell’orbita di Lavazza, tuttavia, riveste un’importanza speciale. In 115 anni di storia, infatti, l’azienda che è divenuta una tra le più rilevanti realtà produttive di caffè al mondo (è leader nazionale nel mercato retail, con una quota a valore del 47,6%, e presente in oltre 90 paesi esteri, sviluppando un fatturato di oltre 1,1 miliardi di euro) non si era occupata altro che di caffè.

L’acquisizione di Ercom rappresenta il primo caso di diversificazione in una categoria merceologica indubbiamente affine al proprio core business. Ma inevitabilmente diversa. Le sinergie commerciali nel canale horeca, nel quale Ercom è molto bene introdotta, appaionio evidenti. Così come assai interessante risulta il potenziale di sviluppo sul piano dell’internazionalizzazione da parte di Ercom. Ma vi potrebbero essere per Lavazza anche concrete opportunità nel canale retail. Almeno con una parte della ricca gamma di prodotti della società milanese. E in ogni caso, con l’ingresso di Lavazza in un settore diverso dal proprio storico ed esclusivo mercato di riferimento, è come se si fosse rotto una sorta di tabù. Da questo momento in poi, da Lavazza potremo aspettarci altre acquisizioni e diversificazioni in molteplici mercati. Strada obbligata, probabilmente, per proseguire con successo nel processo di crescita.