Intermedia 1990, come è ormai noto, ha i giorni contati. Pochi, per la verità. Il 18 di questo mese, infatti, l’assemblea dei soci ne decreterà formalmente la fine: tutti a casa e – presumibilmente - via a un nuovo giro di valzer nelle alleanze tra insegne. I due big del gruppo – Metro e Auchan-Sma -, a quanto pare, hanno già messo le mani avanti proclamando l’intenzione di dare vita a una nuova realtà comune sul fronte degli acquisti. Ma che ne sarà dei vari Bennet, Pam, Lombardini, Sun? E Crai, proseguirà il proprio cammino legandosi nuovamente a Sma o valuterà altre soluzioni? Per il momento è difficile dirlo.

Quello che è certo è che il modello delle supercentrali sembra sempre più scricchiolare. Almeno laddove la compagine dei soci risulta troppo eterogenea per estrazione organizzativa e respiro più o meno internazionale. Si potrebbe obiettare che la recente dichiarazione d’intenti per una partnership tra Sisa e Unes, con il ventilato ingresso della prima nella centrale Gd Plus, vada nella direzione opposta. Ma la cosa è ancora tutta da vedere e da verificare.

La realtà dei fatti è che gli interessi in gioco, tra attori così diversi, risultano sempre meno compatibili. Non sappiamo se anche questo sia il caso di Intermedia 1990, ma è lecito pensarlo. Al di là delle dichiarazioni di facciata, la verità è che tra i soci vi erano «insanabili disaccordi commerciali». E questo per ragioni che si possono comprendere. A cominciare dalla oggettiva difficoltà, da parte delle catene della Do, di garantire le contropartite promesse all’industria in fase contrattuale. La crisi economica, inoltre, ci ha messo del suo, deteriorando ulteriormente i rapporti tra industria e distribuzione, giunti ormai al minimo storico. All’annoso nodo delle richieste contributive da parte dei retailer, infatti, si è aggiunto il crescente problema dei ritardati pagamenti.

Nata nel 1989 su iniziativa delle famiglie Lombardini e Garosci, Intermedia 1990 rappresentava una delle centrali acquisti storiche nel panorama ditributivo italiano. 

Negli anni '90 aveva visto l’ingresso nelle proprie fila via via di Pam, Bennet, Superal, Unes (poi uscita), Cadoro, Orvea, Gabrielli, Italmark e Superconti.

 Nel 2001 era stata la volta del gruppo Auchan-Rinascente (oggi Auchan-Sma) e un paio d’anni fa del gigante dei cash&carry Metro. La quota di mercato attribuita da Iri a Intermedia 1990 nel grocery (dati riferiti al canale iper+super aggiornati a inizio di quest’anno) è del 19,2%: seconda realtà negli acquisti dietro Centrale Italiana (Coop, Despar Servizi, Sigma, Il Gigante e C3) con il 23,4% e davanti a Sicon (Conad, Interdis, Rewe) e Gd Plus, accreditate entrambe al 16,6%.

Lo scenario negli equilibri distributivi che ora si profila con la fine di Intermedia 1990 assumerà contorni più chiari presumibilmente nelle prossime settimane. Difficile ipotizzare che l’attuale leader Centrale Italiana ne possa venire influenzata, se non avvantaggiandosene con l’ingresso di qualche catena orfana. Così come non è da escludere che vi possano essere alleanze e nuove partnership che modifichino il peso specifico delle centrali dirette inseguitrici Sicon e Gd Plus.