Nonostante la difficile congiuntura economica, Conad va, cresce (specie al Sud) e si candida a diventare leader del mercato retail nel giro di tre anni. I risultati presentati stamane dal direttore generale Francesco Pugliese nel corso della tradizionale conferenza stampa di fine anno rendono conto di una catena dinamica e in buono stato di salute. Le vendite 2011 sono cresciute di quasi cinque punti percentuali, pari a un giro d’affari di 10,25 miliardi di euro (erano 6 nel 2002). Conad si conferma così seconda insegna nazionale, con una quota di mercato nel largo consumo confezionato del 10,3%.

Ma la forbice che la separa dal leader Coop si sta rapidamente chiudendo. Specie nei supermercati, dove Conad si conferma leader e si ritaglia ora una share del 16,2% (contro il 14,5% di Coop). La strategia di sviluppo che punta a trasformare il marchio-insegna in un marchio ombrello a tutto tondo, del resto, partita otto anni fa, sta dando i suoi frutti. E passa attraverso tre cardini strategici. Come ha sottolineato Pugliese: convenienza, distintività dell’offerta e fidelizzazione.

Uno dei vettori di questa strategia è sicuramente la marca commerciale. Lo dimostrano i numeri. Nel 2011 Conad ha sviluppato 2,2 miliardi di fatturato con I prodotti a marchio (pari al 21% del giro d’affari totale, contro il 17% circa della media retail), con una crescita del 20% sull’anno precedente (addirittura del 129% rispetto al 2005). Non solo, per il 2012 vogliono crescere al 26%. Altro asset su cui Conad punta in modo marcato è l’innovazione, intesa non necessariamente come “cose nuove”, ma come “fare” e “creazione di valore”.

Continuerà naturalmente il processo di sviluppo, che per il 2012 appare tanto imponente quanto ambizioso: investimenti per nuove aperture per una superficie complessiva di vendita di 200mila metri quadri (che dovrebbe generare circa 1 miliardo di euro in più di fatturato) e circa 500 nuove assunzioni. Di più. Nel triennio 2012-2014 Conad conta di investire sul fronte dello sviluppo 770 milioni di euro e di creare 5800 nuovi posti di lavoro.

Anche gli investimenti pubblicitari dovranno confortare la crescita. Vi è in effetti una forte correlazione tra gli investimenti media e la crescita di Conad circa la penetrazione nelle famiglie italiane, passata da 4,5 milioni del 2005 ai 6,5 milioni del 2011. Quest’anno Conad si è confermata big spender nella grande distribuzione, assorbendo circa il 40% degli investimenti. Anche per il 2012 continuerà con questo trend, accrescendo gli investimenti lordi del 3% che passeranno così da 33 a 34 milioni di euro.