Osservando i dati di Unioncamere-Infocamere sul saldo delle imprese relativo al periodo luglio-agosto 2012 (rispetto al mese precedente e allo scorso anno), come riportato dal Sole 24 Ore, emerge che nonostante i risultati complessivi siano positivi, alcuni settori mostrano una certa sofferenza.

Nei due mesi precedenti, infatti, il commercio al dettaglio specializzato ha registrato performance poco soddisfacenti: l’abbigliamento, ad esempio, ha perso 288 negozi, seguito dal tessile (95 punti vendita in meno) e dalle calzature (30). Per quanto riguarda l’anno, invece, tessile e abbigliamento hanno perso rispettivamente 880 e 1.793 negozi, mentre il settore calzature ha contenuto le perdite (-193).

Andamento opposto per il dettaglio ambulante che - per quanto riguarda abbigliamento, tessile e calzature - ha visto l’apertura di 467 punti vendita nel bimestre e 2.118 in un anno. Una crescita ancora più evidente per quanto riguarda il dettaglio di altri prodotti: 658 nuove attività tra luglio-agosto 2012 e 3.887 nell’anno.

Tra i negozi tradizionali, risultati positivi sono stati registrati a Napoli, dove soltanto il tessile ha subito una leggera flessione nel bimestre con due punti vendita in meno, mentre le calzature hanno incrementato i propri negozi con 19 nuove unità e l’abbigliamento ha segnato un +85. In crescita anche gli ambulanti con l’apertura di 61 punti vendita complessivi.

Come affermato da Ferruccio Dardanello – presidente di Unioncamere – questi dati sottolineano le difficoltà di alcuni dei settori maggiormente colpiti dalla riduzione dei consumi. Moda e tessile sono, infatti, gli ambiti in cui le famiglie italiane tendono a contenere le spese.