Nonostante il perdurare della crisi economica, risultati soddisfacenti sono stati ottenuti per i vini e i mosti che hanno registrato un incremento del 12%, ma anche per i liquori e le acque viti che hanno chiuso l’anno con un +13%, seguiti dagli aceti (+8,1%).
Oltre il 23,7% della produzione è stato destinato all’export: in Europa, in particolare, i Paesi maggiormente interessati a vini e mosti made in Italy si confermano Germania (7 milioni di hl) e Regno Unito (3 milioni di hl), mentre nell’ambito extra europeo le esportazioni si sono concentrate soprattutto negli Stati Uniti (+36% a valore) per quanto riguarda gli spumanti e in Giappone (+17%). Risultati positivi anche per l’export di vini e mosti verso la Cina, con una quota pari a 66 milioni di euro.
A sostegno del settore, Federvini chiede una maggiore attenzione delle istituzioni verso le esigenze delle imprese che vogliono entrare nei mercati esteri: l’export, infatti, può sicuramente essere una spinta per l’economia nazionale. Particolarmente utili, inoltre, le nuove misure di controllo sulle denominazioni d’origine e sulle indicazioni geografiche protette che stanno per essere definite con un decreto del Ministero delle politiche agricole.