Nel report trimestrale Tendenze dedicato alla filiera olivicola-olearia l'Istituo Ismea ha sottolineato che, dopo un avvio di campagna incerto, i primi tre mesi del 2014 hanno evidenziato una netta ripresa delle quotazioni, dell’8,2% per l’extra vergine e del 7,8% per il vergine.  

A differenza della Spagna dove una produzione stimata sopra il milione e mezzo di tonnellate, in netto recupero sulla pessima campagna 2012/2013, sta trascinando al ribasso i prezzi, l’esito produttivo della campagna olivicola italiana non all’altezza delle aspettative, sta generando una rincorsa all’acquisto delle partite di olio migliori spingendo verso l’alto le quotazioni.

Inoltre, Ismea ha rilevato nel primo bimestre dell’anno una crescita dei prezzi dell’olio di oliva confezionato anche al consumo, nonostante la dinamica negativa degli acquisti domestici. I dati del panel consumatori Ismea/Gfk-Eurisko evidenziano infatti un’ulteriore frenata degli acquisti di olio d’oliva delle famiglie del 10% in quantità, a fronte di una tenuta della spesa corrispettiva, grazie ai rincari nel segmento dell’extra vergine di oliva.