Alla luce della delicata situazione economica internazionale, l’esportazione, per le aziende italiane che operano nel settore dell’arredo e del design, non è più solo un’opportunità di sviluppo, ma una vera e propria necessità. Questo è lo scenario emerso dal convegno dal titolo “L’arredamento italiano: scenari e nuove opportunità” che si è svolto nell’ambito dell’Assemblea annuale di Assarredo.

Accanto a Giovanni Anzani, presidente di Assarredo, in occasione dell’incontro si sono confrontati su scenari e opportunità di mercato Giuliano Noci, Prorettore delegato del Polo Territoriale cinese del Politecnico di Milano sul tema “Arredare la Cina: possibile ma a certe condizioni!”, Luca Paolazzi, Direttore del Centro Studi di Confindustria che ha esposto i risultati della ricerca “Esportare la dolce vita” ed Enrico Cisnetto, editorialista, che ha proposto la propria “Analisi del mercato italiano”.

Attraverso i diversi contenuti portati dai prestigiosi relatori intervenuti, il convegno ha affrontato temi che hanno avuto come denominatore comune le opportunità che si possono offrire alle aziende italiane sui mercati internazionali, anche per superare la flessione riscontrata nella domanda interna a causa del contesto economico sfavorevole che rende altresì necessaria l’individuazione di nuovi sbocchi privilegiati dove esportare il patrimonio produttivo targato made-in-Italy. La spesa delle famiglie infatti, nel primo trimestre del 2012 è calata del 2,4% rispetto lo stesso periodo del 2011 ma in conpenso segnali positivi arrivano dall’export dove il sistema arredamento ha registrato un aumento del 4,7% rispetto al 2010.

All’interno dell’incontro, proprio l’opportunità di riuscire a imporsi sulle nuove frontiere del mondo a cominciare dalla Cina è stata espressa da Giuliano Noci, Prorettore delegato del Polo territoriale cinese del Politecnico di Milano. Noci ha sottolineato che oggi non è più sufficiente essere fra i principali produttori di prodotti d’eccellenza, ma bisogna imparare a vendere in mercati complessi e ricettivi come quello cinese. La Cina rappresenta, infatti, oggi il secondo mercato del lusso del mondo un con un’alta capacità d’acquisto, che sta vedendo avanzare una nuova generazione di giovani facoltosi che apprezzano le produzioni made-in-Italy. Un’opportunità da cogliere, secondo Noci, identificando partner logistico-commerciali che sappiano supportare le aziende a sviluppare rapporti evoluti con i retailer locali per leggere il mercato e adattarsi alle sue richieste, sviluppando, al contempo, una rete fra le aziende che permetta il perseguimento di progetti strategici condivisi.