di Claudia Scorza

Nicoletta Maffini è stata nominata all'unanimità presidente di Assobio dal nuovo consiglio direttivo, eletto dall’assemblea dei soci dell’Associazione nazionale delle imprese di produzione, trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e naturali.

Al primo incarico al vertice di Assobio, Nicoletta Maffini prenderà il posto di Roberto Zanoni, presidente uscente rimasto alla guida dal 2014 per tre mandati consecutivi, ed è la prima presidente donna nella storia di Assobio.

Il settore biologico oggi ha un valore di mercato di 5 miliardi di euro solo in Italia e il cui valore delle esportazioni rappresenta il 6% di tutto l’export agroalimentare italiano.

«Ringrazio le aziende associate e i consiglieri per la mia nomina di presidente di Assobio», dichiara Nicoletta Maffini. «L'obiettivo è di proseguire un lavoro già iniziato nei precedenti mandati con importanti sforzi e diversi traguardi raggiunti. Il momento tuttavia è complesso e, in una crisi economica come quella che viviamo, il prodotto premium, come lo è il biologico, soffre. La prima riunione del consiglio direttivo è stata già fissata per la prossima settimana al fine di incominciare subito a elaborare un piano strategico che dovrà essere condiviso da tutti i consiglieri e che ci vedrà impegnati per lo sviluppo del settore».

Alla vicepresidenza è stato confermato Jacopo Orlando, agronomo e agricultural public affairs, impact & sustainability manager del gruppo Aboca.

«Il settore è chiamato a scelte strategiche essenziali per rispondere a un contesto fortemente mutato», evidenzia Jacopo Orlando. «La nuova attenzione dei consumatori alla sostenibilità dei processi di produzione e al loro impatto sulla salute investe tutti noi di una importante responsabilità: supportare la crescita dei consumi, assicurando il rispetto dei valori fondamentali del settore, richiamati anche dal “Green Deal Europeo”. La presidenza di Nicoletta Maffini assicura una continuità di azione con l’operato di Zanoni. Sono sicuro che il nuovo consiglio direttivo sarà in grado di affrontare le nuove sfide alle quali siamo chiamati».