di Luca Salomone

Action continua a correre veloce e fa onore al suo nome. La multinazionale olandese del discount non alimentare – un big da circa 10 miliardi di ricavi annui - è stata spinta, nel primo semestre dell’anno, dalla domanda di oltre 14 milioni di clienti settimanali nel mondo, mentre i ricavi sono cresciuti del 33,5%, rispetto a gennaio-giugno 2022, per toccare 5,2 miliardi di euro.

Crescono anche i margini

Su base organica, escludendo dunque gli insediamenti inaugurati nel periodo, le vendite sono aumentate del 21,8 per cento. Non solo: l’Ebitda ha fatto un balzo di 52 punti, toccando i 683 milioni di euro.

Il numero dei negozi è balzato, in sei mesi, di 90 unità arrivando a un totale di 2.353 in 11 nazioni europee, fra le quali la nostra, dove la rete ha fatto 39 con l’opening di Albenga, lo scorso 5 agosto.

Tornando all’estero, Action ha introdotto, nella tarda primavera, il proprio e-commerce in Belgio, dopo il successo di quello dei Paesi Bassi. Su Internet, precisa il retailer, vengono venduti molti articoli che non sono disponibili nella rete fisica, per esempio a causa delle dimensioni.

Logistica a biodiesel

Commenta l’amministratore delegato della compagnia, Hajir Hajji: «Nei primi sei mesi del 2023 abbiamo visto sempre più clienti scoprire i nostri negozi, aumentando così le nostre vendite nette. Tale crescita richiede molto impegno da parte dei dipendenti (80 mila in tutto). Sono quindi lieto che, il nostro ultimo sondaggio sulla soddisfazione dei collaboratori (ha risposto il 94% dello staff, ndr), abbia indicato che essi sono davvero felici del loro lavoro e consapevoli di essere un motore dei nostri successi».

In linea con l’obiettivo di ridurre del 60% le proprie emissioni entro il 2030, rispetto all’anno di riferimento 2021, Action ha compiuto un ulteriore passo in avanti: dall’inizio di luglio tutti i 150 camion che operano sui centri di distribuzione di Zwaagdijk (Olanda del Nord) e di Echt (Paesi Bassi, provincia di Limburgo) utilizzano diesel rinnovabile (Hvo 100).

E se il nome ‘diesel’ è diventato ormai un tabù, bisogna osservare che questo combustibile, da tempo usato nel Nord Europa, non è di origine fossile, ma ottenuto da materie prime rinnovabili al 100 per cento. Grazie al suo utilizzo i veicoli ottengono una riduzione delle emissioni fino al 90% rispetto al diesel classico.