Icam Cioccolato annuncia la chiusura del 2023 con un fatturato di 216,5 milioni di euro, un incremento del 7% rispetto all’anno precedente.

In crescita del 36% dal 2019 nel fatturato, Icam ha saputo gestire in maniera oculata le difficoltà che hanno caratterizzato il settore – gli aumenti del costo dell’energia prima e l’impennata del prezzo del cacao poi – e tornare alla situazione pre-pandemia nel 2023 con un Ebitda a doppia cifra. Una crescita organica ed equilibrata tra le tre differenti aree di business che contribuiscono alla composizione del fatturato dell’azienda: 47% per i prodotti a marchio proprio (sia per il canale professionale che per quello consumer), 38% per la private label e 15% dei prodotti destinati all’industria.

Icam oggi è una delle poche aziende in Italia che segue l’intero processo di trasformazione del cacao: from bean to bar per la quasi totalità delle insegne private label nazionale e internazionale e per il consumatore finale con i prodotti a marchio Vanini, passando per una grande produzione di semilavorati destinati all’industria e al mercato professionale con i marchi Icam Professional e Agostoni.

La presenza all’estero si è ampliata continuamente nel corso degli anni nei Paesi più strategici, sia a livello commerciale e di filiera, con un totale di circa 500 collaboratori in giro per il mondo.

L’impegno a salvaguardare l’ambiente e a preservare il benessere delle piantagioni di cacao nei Paesi d’origine è, oggi più che mai, un elemento fondamentale e imprescindibile per Icam, non solo per le regolamentazioni europee sempre più stringenti su questi temi, ma soprattutto per garantire il benessere del pianeta, delle piantagioni e delle persone che da queste traggono il proprio sostentamento. Un impegno portato avanti attraverso programmi di formazione dei coltivatori atti a preservare la biodiversità dei terreni e contrastare erosione e impoverimento del suolo.