A chiudere l’edizione 2018 di Interpoma un convegno tutto al femminile, organizzato dall’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta. In questa occasione è stato fatto il punto con chiarezza sullo stato dell’arte e sulle prossime possibilità di sbocco commerciale per le mele italiane nel mondo.

Helene Deruwe, rappresentate di Wapa e Freshfel Europe, ha fornito un quadro generale delle esportazioni delle mele europee, segnalando le criticità che accumunano tutti i paesi esportatori col progressivo venire meno dello sbocco su molti mercati extraeuropei, dalla Russia ai paesi Nord africani.

Giulia Montanaro di Assomela, invece, ha fotografato la posizione specifica delle mele italiane vendute al di fuori del territorio nazionale. «Una mela su due prodotta in Italia varca i confini nazionali, ma sono ancora troppi i paesi dove il nostro prodotto non riesce ad arrivare» – dichiara Montanaro – «I negoziati attualmente in corso riguardano Vietnam, Taiwan e Tailandia».

A tracciare lo scenario completo delle procedure per l’apertura di nuovi mercati è Micol Bertoni di Alleanza Cooperative Italiane Agroalimentare, che ha illustrato come per l’ortofrutta il difficile percorso di apertura dei mercati passi attraverso accordi bilaterali e trattati di libero scambio, oltre che attraverso l’abbattimento delle barriere fitosanitarie.

Gli accordi di libero scambio possono potenzialmente rappresentare per i prodotti freschi europei, e quindi anche le mele italiane, un'importante opportunità, soprattutto se al loro interno si prevedono capitoli SPS (Sanitary and Phitosanitary) specifici. La politica Ue in campo commerciale ha infatti l’obiettivo di influenzare e ridefinire in maniera rilevante la geografia “commerciale” tra vaste aree del mondo. Per il futuro è certo che l’Europa dovrà giocare un ruolo centrale come new leader e player nel contesto globale.