Gallerie Commerciali Italia (Gci) filiale di Immochan, ha dato il via a Emotional Food, il suo progetto di rinnovo delle food court destinato a coprire buona parte delle sua rete, composta da 43 gallerie e 6 retail park per un totale di 600.000 mq e investimenti pianificati, da qui al 2019, di 250 milioni di euro.

Il debutto è stato il 25 settembre presso lo shopping center Porte di Mestre, dove, tramite una joint venture al 51%, il gruppo Ethos (11 ristoranti) ha dato vita a un piccolo parco alimentare di 2.150 mq, con 250 sedute, che abbina la ristorazione tipica con 8 laboratori artigianali, che preparano sul posto pani e dolci, gelati, caffè e via mangiando, più un market gourmet di 150 mq.

Officine è indipendente dagli orari del centro, visto che chiude all’1 di notte.

La prossima tappa sarà presso in centro commerciale Auchan di Fano (Pesaro). Qui un altro partner, Vacanze Romane (gruppo che possiede 4 ristoranti di classe, più numerosi bar nelle grandi vie di Roma) sta lavorando alla DeguStazione, una vera stazione ferroviaria, architettonicamente parlando, di 130 mq, con 8 vagoni tematici: pasta, pizza, vino, tex-mex, cucina orientale…

Commenta Edoardo Favro, amministratore delegato di Gci: “L'obiettivo è di proporre una ristorazione tailor made, su misura del cliente. Proprio la ristorazione è stata al centro di un’accurata analisi di Trade Lab. La ricerca osserva che il 75% dei frequentatori dei centri commerciali consuma sul posto prodotti food&beverage per un valore stimato di 2,3 miliardi e che il pranzo è l’occasione principale. Ma in generale un cliente su 5 segnala insoddisfazione per i tempi di attesa, per un’offerta inadeguata alle aspettative e una bassa qualità del cibo. Ciò che emerge è che oggi le persone cercano l’artigianalità anche nel cibo, un cibo sano, gourmet e tradizionale. La nostra proposta va esattamente in questa direzione. Vogliamo dimostrare che è possibile vivere il piacere della tavola anche in un centro commerciale. E che le eccellenze non sono necessariamente da associare a un costo elevato, o a una difficile reperibilità. L’intento è di invertire questa tendenza proponendo un’offerta di qualità, articolata e piacevole, sia a pranzo che a cena”.