Negozi, aziende e mezzi pubblici fermi in Lombardia per due settimane, a parte farmacie e alimentari, al fine di arginare la diffusione del Covid 19 e salvare il sistema sanitario, che va verso il collasso: lo ha proposto il governatore della Regione Attilio Fontana.

Lo scenario si prospetta altrettanto preoccupante in Veneto, dove il governatore, Luca Zaia è sulla stessa linea. Idem in Emilia-Romagna.

Intanto, da vari giorni, sul sito della Johns Hopkins University, che dirama in tempo reale le statistiche del contagio, l’Italia ha raggiunto, dopo la Cina, la seconda posizione mondiale per numero di casi con oltre 10.000 infettati, 631 deceduti e 724 contagiati mentre scriviamo, dunque più che in Iran (oltre 8.000) e in Corea (7.755).

Lunedì 9 marzo il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il Ministro della Salute, Roberto Speranza, hanno firmato un nuovo decreto che estende a tutta la nazione lo status della cosiddetta ‘Zona Rossa’. Il provvedimento più grave, a partire dal 10 marzo, è l'obbligo di motivare gli spostamenti con autocertificazione che attesti comprovati motivi, come il lavoro, la spesa, le visite mediche. Le forze dell'ordine dispongono del modulo, comunque scaricabile via Internet anche da qui.

Intanto molte catene hanno deciso spontaneamente la chiusura, specie per mettere in sicurezza i dipendenti e i clienti, ma anche perché, francamente, almeno a Milano, quelli che escono a fare shopping sono una ristrettissima minoranza. Fra questi le profumerie Kiko, 340 punti di vendita in Italia, Armani e Calzedonia.

A questi nomi si somma il marchio di pronto moda Zuiki (150 indirizzi), che ha annunciato ieri, 10 marzo, lo stop dei negozi direzionali. “Si tratta di una misura sicuramente drastica, la prima in Italia di questa portata, ma che abbiamo ritenuto necessaria, per contribuire a ridurre la possibilità di contagio e per dare un segnale forte a tutti, sperando in una definitiva presa di coscienza da parte della collettività”, afferma Antonio Nacchia, managing director della controllante, Ennepi Spa.

Lo stesso per Decathlon Italia. Scrive su Linkedin il presidente e amministratore delegato, Fulvio Matteoni: “Nelle ultime giornate abbiamo seguito l'evoluzione della situazione contingente, inaspettatamente rapida. Abbiamo affrontato ogni cambiamento con responsabilità gli uni verso gli altri, nel rispetto delle indicazioni ricevute dalle Autorità nazionali e locali. Reagire alle difficoltà è ciò che sappiamo fare, da veri sportivi, cercando le migliori soluzioni per andare avanti. Il nuovo schema di gioco: da mercoledì 11 e fino a venerdì 13 marzo compreso, tutti i negozi Decathlon sul territorio nazionale resteranno chiusi al pubblico. Restano attivi i servizi e-commerce.

“Questa decisione aziendale – conclude il top manager - ci permetterà di avere il tempo per valutare ulteriori misure coerenti con l'evoluzione della situazione su tutto il territorio nazionale. Ripartiremo con maggior consapevolezza e nuovi schemi, anche in base alle future disposizioni degli organi competenti. Insieme tutto diventa possibile”.