L'acqua di sorgente, i grani di qualita' e la lavorazione lenta sono da molti anni il segreto della pasta Delverde, l'azienda di Fara San Martino che dal parco Nazionale della Maiella esporta un prodotto simbolo del made in Italy e apprezzato sulle tavole di tutto il mondo.  L’amministratore delegato Luca Ruffini ci racconta i punti di forza di questa realtà abruzzese.

Qual è il segreto del successo di Delverde?

Il segreto del nostro successo sono le persone che lavorano con noi, il team di professionisti giovani, internazionali e preparati che siamo riusciti a mettere insieme in pochi anni, il vero segreto del successo aziendale di Delverde. Avere un prodotto eccellente è importante ma per garantire all'azienda un futuro solido è necessario costruire la squadra giusta. Il mercato negli ultimi anni è cambiato profondamente, la competizione si è esacerbata e le esigenze dei consumatori sono in continua evoluzione.

In che senso?

In Italia i consumi si polarizzano: i consumatori sempre più' sofisticati e in grado di distinguere la vera qualità fanno da contrappunto alla grande tendenza di ricerca del prezzo più conveniente,effetto della crisi e del generale clima di sfiducia.  Per vincere in Italia sono necessarie dosi uguali di determinazione e sensibilità, per questo ho puntato su due donne, con anni di esperienza in importanti multinazionali del food, affidando loro la direzione commerciale e marketing.  Sono entrate in azienda da pochi mesi e stanno portando cambiamenti profondi.

Ci può fare qualche esempio concreto?

Un esempio è dato sicuramente dalla campagna di storytelling “I segreti di Pasta" iniziata già in Dicembre online e su prestigiose testate del food, che ha traghettato Delverde nel mondo della comunicazione 3.0 e del crowdsourcing. 

Una scelta controcorrente quindi, considerato che in Italia i vertici e le posizioni apicali sono ancora poco frequentate dal genere femminile…
Direi proprio di sì. Tenga contro che è una donna anche la nostra responsabile di ricerca e sviluppo e con lei, che sta portando a termine proprio in questi mesi, la prima gravidanza, abbiamo avuto modo di sperimentare una formula di lavoro flessibile e da casa. Mi sono preso un forte rischio, come leader dell'azienda, a proporre questa formula nuova, ma devo dire che sono soddisfatto e che i fatti mi confermano di come l'entusiasmo e le competenze, quando si ha a che fare con professionisti seri e motivati, portino sempre risultati positivi, a prescindere dal vecchio stereotipo della "scrivania" fissa”.

Oltre all’Italia in quali Paesi siete presenti e in quali avete intenzione di espandervi?

Nonostante tutta l'attenzione e il focus che continuiamo a mantenere sull'Italia, per vincere in questi anni sul mercato della pasta è indispensabile essere forti all'estero. Ovviamente, anche guardando fuori dal nostro stato, il segreto del successo non è solo una questione di volontà: servono capitali e professionisti formati. I capitali sono senz’altro garantiti dal gruppo investitore, la multinazionale americana "Molinos Rio de la Plata”, tra i principali player nel settore agroalimentare dell’America Latina. Per quanto riguarda le persone, ci affidiamo ad una squadra internazionale che ho scelto con grande cura, basandomi sia sulla consulenza professionale di Trevisearch, recruiter specializzati, sia sull'istinto che ho maturato in anni di presenza in prima persona sui mercati. Questa squadra si compone non solo degli area manager italiani e inglesi, ma anche dei team locali nelle Americhe: e se oramai sono consolidati  quelli di Stati Uniti, Messico, Brasile e naturalmente Argentina, dal 2013 abbiamo arricchito il gruppo di lavoro con un giovane resident manager in Canada. Anche in questo caso si tratta di una donna, molto determinata, con ottime conoscenze del mercato, e competenze di trade e di marketing, che sono sicuro ci darà una grande aiuto, su un mercato nel quale abbiamo già una penetrazione rilevante. Conoscenza delle lingue, profonda comprensione dei mercati e dei clienti, e interazione multiculturale caratteristiche fondamentali, che ci rendono più forti.

A proposito delle relazioni interne all’azienda come gestite i rapporti con i vostri dipendenti?

Lavoriamo molto, anche con progetti di coaching, sul sentimento di appartenenza all'azienda e sulla costruzione dell'identità di team, perchè credo che sia dalle sinergie - anche cross funzionali tra i nostri manager, che possono nascere progetti d'eccellenza. Quello che chiedo alla squadra è di comportarsi come un equipaggio in regata: all'ascolto del vento, e capace di muoversi in fretta e con grande armonia.

A fronte dell’attuale congiuntura economica negativa qual è secondo lei la ricetta anti-crisi vincente?
Non siamo una start-up tecnologica di Palo Alto, il nostro è un prodotto molto antico, che nasce in un antico borgo sulle montagne: ciò implica che per poter sviluppare una forte crescita - come abbiamo fatto nel 2012- non basta "seguire il mercato":  bisogna andarselo a cercare, e conquistarlo. Un lavoro esaltante, che solo una squadra giovane, affiatata, preparata e piena di entusiasmo può portare avanti con successo”.