“Nell’ultimo anno, la richiesta di piccoli frutti si è mantenuta su buoni livelli e siamo rimasti in una posizione piuttosto riparata rispetto alle oscillazioni dei consumi determinate dalla crisi economica. Ma sulle previsioni restiamo prudenti, dato che sulla stagione possono ancora influire fattori come temperature anomale, precipitazioni o infestazioni di insetti o parassiti”: parola di Michele Scrinzi, il direttore della Cooperativa Sant’Orsola al quale Distribuzione Moderna ha rivolto alcune domande. Eccole con le sue risposte.

In che cosa è cambiato nel corso degli anni?
Sicuramente oggi, rispetto a qualche anno fa, abbiamo un mercato più complesso e dinamico e affrontiamo una maggiore concorrenza, in particolare da parte di prodotti sostitutivi, come succhi, frullati e trasformati. Per questo puntiamo sulla freschezza, sulla qualità e sull’esperienza e siamo molto attenti nell’ascoltare le esigenze dei clienti e del consumatore finale.

Quali sono le tendenze di consumo più evidenti?
Accanto alla motivazione del “gusto”, nella scelta dei piccoli frutti sta emergendo sempre di più un driver di acquisto legato alla salute e al mantenersi in forma. Inoltre riscontriamo una propensione crescente al consumo di piccoli frutti come spuntino da consumare in pausa pranzo o in ufficio.

È soggetto all’innovazione? Se sì di che genere?
L’innovazione è un tema fondamentale per il nostro settore, dalla ricerca varietale fino alle nuove soluzioni di packaging, passando per le tecniche a basso impatto ambientale di coltivazione e di raccolta. Come Sant’Orsola siamo impegnati su tutti questi fronti per garantire alti standard di qualità di prodotto e di servizio.

Quali sono le novità generali e quelle che riguardano la vostra produzione?
La novità principale di quest’anno è la sostituzione della confezione flowpackata dei piccoli frutti Sant’Orsola. Da maggio abbiamo infatti adottato per tutta la nostra produzione un nuovo packaging coperchiato trasparente. Si tratta di un’importante innovazione che garantisce una completa protezione del prodotto dal campo fino al consumatore finale, un maggiore appeal a scaffale e una migliore impilabilità sul punto vendita.

Che cosa ha finora favorito Sant’Orsola?
La nostra Cooperativa può contare su una competenza e una storia che non ha pari in Italia. Una leadership che ha alla base qualità e freschezza dei prodotti, coerenza di valori e un dialogo aperto con i consumatori e il territorio. Per questo oggi il brand Sant’Orsola è uno dei più conosciuti e amati in Italia nel nostro settore. Un’indagine realizzata per noi da Sociometrica ha rivelato che quando si parla di piccoli frutti, il 5% dei consumatori italiani ricorda spontaneamente Sant’Orsola. Un risultato significativo, se consideriamo che i nostri concorrenti, presi singolarmente non arrivano all’1%.

Le vendite sono legate alla stagionalità? Quanto e come?
Il consumatore italiano è particolarmente attento alla stagionalità per tutti i prodotti ortofrutticoli. La sfida è quella di allungare la stagione per offrire frutta italiana e di qualità il più a lungo possibile. Con le fragole e i piccoli frutti, grazie a tecniche di coltivazione all’avanguardia e la ricerca di soci in aree della Penisola particolarmente vocate alla produzione oltre il periodo trentino siamo riusciti a prolungare in modo importante la presenza del prodotto italiano sul mercato.

Come agite dal punto di vista del marketing? Quali azioni prevalgono pensando alla pubblicità classica, alle promozioni in-store, alle sponsorizzazioni e così via?
Per questa stagione abbiamo messo in campo numerose attività promozionali e di comunicazione, che comprendono eventi, pubblicità sui principali magazine nazionali e attività di marketing territoriale. Stiamo inoltre puntando molto sui social media, con la pagina Facebook Sant’Orsola, che conta oggi oltre 4.400 likers, e il nuovo canale Youtube.

Chi è il consumatore tipo? Ne esiste un profilo?
Il consumatore tipo di fragole, ciliegie e piccoli frutti è una persona che ama prendersi qualche sfizio di gola, ma è attenta anche alla salute e all’esigenza di mantenersi in forma.

Mi pare che per Sant’Orsola conti molto l'aspetto logistico nella distribuzione. Come funziona in sintesi?
L’obiettivo è quello di fare arrivare i piccoli frutti, un prodotto particolarmente delicato, in condizioni ottimali sullo scaffale del punto vendita. Per questo abbiamo fissato procedure che ci consentono di gestire in modo rapido ed efficiente la filiera. I frutti vengono raccolti nelle ore più fresche del giorno e conferiti al centro di raccolta. Da qui in poi vengono mantenuti a una temperatura di 4-5 gradi lungo tutte le fasi di lavorazione, cernita e trasporto sul punto vendita