Catene della Gdo che diversificano nella ristorazione ed esercizi pubblici che, oltre a somministrare alimenti e bevande, decidono di venderli ai consumatori: il commercio è in piena trasformazione nonostante la crisi, o forse a anche a causa della crisi. Sta di fatto che le logiche promozionali tipiche del largo consumo attecchiscono anche in bar e ristoranti i quali, quando gestiti secondo le formule della distribuzione moderna, ne recepiscono i meccanismi di funzionamento. E viceversa. Lo spiega Enzo Venneri, amministratore delegato di TCPOS Italia, che fa parte di una piccola multinazionale con presenza, oltre che in Italia, in Svizzera (casa madre), Germania  e Francia, che vanta tra i suoi clienti aziende del calibro di Eni, Rana, Vera, Autogrill, Camst, Gruppo Compass, Costa Crociere, H3G, Nestlè. Dagli alimentari all’elettronica di consumo, dal piccolo imprenditore alla catena internazionale, dalle realtà con negozi di proprietà a catene in franchising, TCPOS riunisce una serie di soluzioni software progettate per offrire strumenti efficaci e flessibili ad ogni segmento del retail.

Sembra sempre più importante, parlando di sistemi gestionali e di applicativi, personalizzare i programmi sia per l’industria sia per la distribuzione. È effettivamente questo il trend in atto?
Certamente. Basta pensare ai ristoranti Da Giovanni, di Rana, aperti nei centri commerciali e dove, oltre a gustare la pasta fresca, è possibile acquistarla sfusa, a peso, con l’esigenza per l’azienda di incrociare sul punto cassa i dati delle bilance elettroniche. Per fare questo è necessario che gli attori in gioco (il software di negozio da una parte e il sistema gestionale aziendale dall’altra) dialoghino con estrema velocità e puntualità e che non mostri tentennamenti nell’istante in cui bisogna battere lo scontrino e incassare. Non è una banalità ricordare che una realtà commerciale ha senso d’esistere se incassa senza intoppi, altrimenti riceve sbandate.

Sono logiche da largo consumo applicate alla ristorazione. Vi sono esperienze anche in senso contrario?
La risposta è ancora affermativa e farò qualche altro esempio: Cremonini con i suoi Roadhouse, Ristò con i suoi self service e Iper con le sue pizzerie ed enoteche. Nel primo caso al martedì sera, se nel locale specializzato in piatti a base di carne si presenta un adulto con un bambino, quest’ultimo non paga. Nei Ristò a ogni piatto d’affettato toscano pochi giorni fa veniva offerto gratis un calice di Morellino di Scansano e a chi accettava la proposta era data anche la possibilità di inviare un SMS a un certo numero per partecipare all’estrazione di un viaggio in Maremma. Negli Iper, invece, all’interno dell’area diciamo così tradizionale, sono stati installati dei corner pizzeria con forno a legna e altri con enoteca dove è possibile assaggiare alcuni cibi in abbinamento al vino. E tutta questa complessità, dal bambino che non paga, al calice di vino gratuito fino al cibo gustato mentre s’acquista la buona bottiglia, va gestita in un’operazione semplice che faciliti come dicevo l’incasso e permetta poi di valutare l’impatto dell’eventuale promozione in rapporto alle attese.

Messa così quanto conta disporre di un buon gestionale per un’impresa retail?
Da uno a dieci direi dieci. Ma mi lasci anche dire che ciascuna catena o gruppo di negozi fa storia a sé. Per questo puntiamo molto sulla personalizzazione dell’offerta, sul software ritagliato su misura. E poi ritengo che il concetto di retail vada ormai esteso a qualunque contesto in cui siano presenti delle transazioni commerciali. Quella del retail è oggi una macchina complessa e articolata che vende sì, ma trasforma pure, produce e noleggia. Oltre ai casi che ho citato terrei presente che c’è un bar anche nei grandi negozi di Armani, che nelle librerie Feltrinelli hanno da poco definito un progetto per l’introduzione della ristorazione e che nei loro punti vendita Fnac e Mondadori oltre ai libri vendono gadget e prodotti per la casa. Senza dimenticare che Iper s’è pure messo a vendere automobili.

Quindi cambia anche il vostro modo d’operare?
Senz’altro. Ma all’estero svolgiamo già da tempo attività insolite viste dall’Italia. Ad esempio TCPOS ha ampliato il suo business in Germania con gestionali ad alte prestazioni per Mercedes Benz che nei propri stabilimenti ha non solo le mense per il personale, per le quali devono tener conto di presenze, costi, contribuzioni e così via, ma ha pure veri e propri negozi dove per esempio gli operai addetti ai turni di notte possono acquistare il latte e qualche altro genere di prima necessità prima di tornare a casa all’alba, quando troverebbero tutto chiuso. Oppure l’integrazione dei sistemi VENDING con le barriere di cassa, che permettono di monitorare anche le vendite effettuate tramite quel canale.

E quindi quali sono le caratteristiche principali dei vostri software?
Le soluzioni TCPOS.NET permettono di ottimizzare e gestire in maniera pratica e semplice tutte le funzioni chiave del business, dalle operazioni di vendita del singolo negozio alle attività di controllo e analisi da parte della sede centrale. La flessibilità del sistema è tale da consentire di mantenere configurazioni “multi-store” con esigenze operative complesse e variegate. I dati sulle vendite, ad esempio, vengono consolidati centralmente per produrre report e analisi approfondite, preziose per il management aziendale che può così prevedere i trend di mercato, pianificare gli acquisti o gli investimenti futuri. Così come chi dirige il singolo punto di vendita può disporre di report utili alla gestione del proprio negozio.

Resta il tema del dialogo tra centrali e periferie...
Non è un problema con TCPOS.NET. Iniziative quali azioni commerciali e promozioni possono essere attivate dalla sede e inviate ai vari punti vendita, il tutto in tempo reale. La nostra è la soluzione ideale per chi vuole lavorare con rapidità ed efficienza senza inutili perdite di tempo. TCPOS.NET, inoltre, è come dicevo estremamente personalizzabile e facilmente interfacciabile con la maggior parte dei sistemi gestionali oggi in uso, dalla piattaforma AS/400 a SAP, NAVISION, JDEdwards e ORACLE APPLICATION. Così come l’integrazione con soluzioni di Business Analisys. Senza contare l’interfacciamento con una vasta gamma di dispositivi periferici quali dispositivi RFiD, lettori di codici a barre, sistemi di pesatura, Casse automatiche, sistemi mobile e così via. La complessità alla quale facevo riferimento deriva anche dal fatto che è ormai di ordinaria amministrazione mettere insieme come in un puzzle attività finanziarie, le vendite, la gestione del personale e la logistica.

Giusto, la logistica. Vi occupate anche di quella?
A ognuno il suo... della parte funzionale al punto vendita. TCPOS rileva gli acquisti effettuati dalla clientela, gestisce gli stock di magazzino di negozio, predispone le proposte d’ordine oltre a consentire i carichi della merce e gl’inventari. Ma a livello di gestione di tutta la catena, TCPOS.NET passa la palla al gestionale aziendale o ERP, il quale centralmente aggrega i dati ricevuti, li gestisce ad alto livello e provvede a inviare a TCPOS.NET in negozio quanto gli compete per garantire la perfetta funzionalità. Questo è un esempio pratico cui facevo cenno quando rappresentavo come una piattaforma applicativa sia in realtà un puzzle, in cui ogni singolo tassello dev’essere incastrato alla perfezione in modo da comporre un’immagine di senso compiuto.

Non rischiate di vedere vanificati i vostri sforzi con l’avvento del mobile marketing?
Ci siamo attrezzati. I nostri programmi dispongono di moduli che già abilitano ad esempio l’integrazione delle promozioni e dell’advertising con i sistemi di cassa. In corrispondenza degli stessi punti cassa possono essere installati e collegati monitor che promuovono prodotti acquistabili all’istante, mentre gli smartphone dei consumatori possono ricevere degli Mms con QRcode con dati rilevabili contestualmente dall’addetto alla cassa. Questi coupon virtuali possono essere anche “presi” via bluetooth da dei totem collocati sul punto vendita per essere poco dopo “catturati” dal sistema di cassa che li immette in un “motore” che ha il compito di gestire le promozioni. Insomma, non ci stiamo facendo trovare impreparati. Ma perché limitarsi ad un uso passivo degli strumenti mobile quando la tecnologia e un po’ di coraggio da parte dei retailer possono rendere tali dispositivi strumenti attivi nella propria “shopping experience”? penso alla possibilità di crearsi la lista della spesa sul proprio smartphone, con il quale nel punto di vendita farsi la scansione dei prodotti della lista, e magari pagare direttamente con esso...