La principale riflessione che deriva dalla recente assemblea Upa, Utenti pubblicitari associati, è che se il mercato dell’advertising riuscirà a chiudere l’anno con una crescita zero sarà già un successo.

L’amara constatazione deriva dai dati e dalle cifre. Secondo le stime Nielsen, infatti, il primo quadrimestre ha chiuso con un taglio secco degli investimenti nell’ordine del 2,6%, per effetto di una contrazione che si è rivelata pesante soprattutto sul versante di radio e carta stampata.

Secondo Upa il gran totale annuo dovrebbe eguagliare i 9,3 miliardi di euro, grazie ai venti di ripresa della seconda parte dell’anno.

Upa conferma anche l’ormai abituale andamento divergente delle spese per mezzo, con una flessione dei media tradizionali (-7,1% radio, -1,5% tv e -3% quotidiani) e una continua rincorsa di Internet con un’ulteriore impennata del 18% che porterà il mondo telematico a eguagliare praticamente quello della stampa quotidiana: rispettivamente 1,13 miliardi e 1,23 miliardi.