di Luca Salomone

Prosegue "l’affaire" Casino, un vero, quanto triste, romanzo a puntate, che segna il declino, per non dire la scomparsa, di un protagonista distributivo fondato nel 1898, ai tempi della Terza Repubblica.

Il gruppo, entrato in grave crisi nella primavera scorsa, ha formalizzato il 24 gennaio come previsto, e dopo sforbiciate delle autorità di vigilanza, la cessione quasi completa della propria rete francese di supermercati e ipermercati a Auchan retail France e a Groupment les mosquetaires (Intermarché).

A passare di mano sono 288 punti vendita, comprese le stazioni carburanti annesse, per un valore di impresa situato fra 1,3 e 1,35 miliardi di euro.

La transazione, che sarà conclusa nel secondo trimestre di quest’anno, assicurerà, a detta delle parti, il mantenimento dei posti di lavoro.

Il fatto veramente nuovo è che anche Carrefour ha reso ufficiale la propria partecipazione, avviando trattative esclusive con Intermarché (acquirente di 190 negozi) per aggiudicarsi 31 punti vendita del corposo ‘pacchetto’.

La trance, in cifre, è un perimetro con una superficie commerciale di 94 mila metri quadrati, per un fatturato equivalente a 400 milioni di euro.

Anche qui c’è l’impegno di conservare tutti i posti di lavoro.

Carrefour Francia contava, alla fine del 2022, circa 5.800 punti vendita, fra i quali (secondo Statista) 4.472 di prossimità, 1.039 supermercati e 253 ipermercati.

Nel terzo trimestre 2023 l’Esagono rappresentava poco meno della metà del giro d’affari del gruppo: 10,769 miliardi di euro lordi (in crescita tendenziale, a pari perimetro, del 4,3 per cento), rispetto a un totale, prima delle imposte, di 23,629 miliardi (+9 per cento sul corrispondente).